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Licenziamenti Ten, la trattativa si complica

RENDE «Battuta d’arresto al disperato tentativo di trovare una soluzione decorosa per scongiurare il tracollo dell’emittente televisiva cosentina Teleuropa, che ha attivato la procedura per il lice…

Pubblicato il: 01/08/2015 – 19:45
Licenziamenti Ten, la trattativa si complica

RENDE «Battuta d’arresto al disperato tentativo di trovare una soluzione decorosa per scongiurare il tracollo dell’emittente televisiva cosentina Teleuropa, che ha attivato la procedura per il licenziamento collettivo di 11 dipendenti su 22 in organico. Alla procedura sono interessati 9 impiegati tecnici e amministrativi su 15 e 2 giornalisti su 8». È quanto si legge in una nota di giornalistitalia.it che comunica anche la decisione di Slc-Cgil e Fistel-Cisl di proclamare lo stato di agitazione e l’astensione dal lavoro per l’intero turno di lunedì 3 e martedì 4 agosto di tutti i dipendenti di Teleuropa e Telestars, con presidio davanti alla sede dell’azienda di Contrada Cutura di Rende. Nel corso di un incontro in Confindustria, giovedì scorso, è scritto nella nota, «i segretari regionali di Slc Cgil e Fistel Cisl, Carmine Pasturi e Franco Canino, e Carlo Cerchiara della Slc-Cgil, hanno messo sul tavolo la dichiarata disponibilità di ben 8 lavoratori (su 9 esuberi individuati tra il personale tecnico e amministrativo) a sottoscrivere la mobilità volontaria e, addirittura, la rateizzazione delle dieci mensilità arretrate e del Tfr in 11-12 rate mensili, purché accompagnate da un piccolo incentivo di 5mila euro netti da corrispondere all’atto della conciliazione. Ma il colpo di scena è stato gettato alle ortiche dalla proprietà. L’azienda, invece di accogliere al volo la proposta, l’ha gettata alle ortiche “rilanciando” al ribasso, con una proposta di “incentivo” di 3mila euro, ma da corrispondere entro il 30 settembre, fatte salve le dimissioni immediate da formalizzare entro una settimana».
«Un’intollerabile provocazione», hanno replicato Slc-Cgil e Fistel-Cisl. «Con la proclamazione dello stato di agitazione – proseguono i sindacati – intendiamo con forza respingere gli esuberi del personale tecnico e amministrativo e chiediamo l’immediato pagamento delle 10 mensilità arretrate».
Linea, questa, dalla quale non si è mai discostato il Sindacato giornalisti della Calabria, presente alla trattativa con il segretario regionale Carlo Parisi (componente della giunta esecutiva Fnsi), Raffaella Salamina (giunta esecutiva Sgc) e Francesco Cangemi (Dipartimento sindacale).
«Alla proposta del cosiddetto “incentivo”, che ha provocato la rottura della trattativa – è scritto nella nota – non ha infatti aderito la Fnsi che, assieme a Cgil e Cisl, ha bocciato invece senza mezzi termini l’ulteriore provocazione aziendale di un’ulteriore riduzione dell’orario di lavoro al 35%».
Carlo Parisi, così come in occasione della procedura avviata nel 2012, tra le ipotesi percorribili aveva indicato quella della «cassa integrazione in deroga a rotazione che, sebbene risenta dei pesanti ritardi in materia di erogazione, permetterebbe all’azienda di continuare la propria attività, ridimensionando la spesa e il palinsesto, e ai lavoratori (che per tanti anni hanno accettato sacrifici sovrumani) di mantenere (naturalmente solo se pagati) il posto di lavoro. Ogni ipotesi di eventuale ulteriore riduzione del part-time danneggerebbe, infatti, pesantemente la gia’ gravemente compromessa posizione previdenziale dei lavoratori».
«Quanto a Telestars, l’emittente televisiva che ha sede nella stessa struttura di Teleuropa, nonostante la formale distinzione delle due persone giuridiche che, comunque, sono in parte identiche e complementari – prosegue la nota – una delle tre giornaliste in servizio, Patrizia De Napoli, assistita dal Sindacato giornalisti della Calabria, il 19 maggio scorso si è dimessa per giusta causa rivendicando il pagamento di otto mensilità, della tredicesima, dell’indennità del mancato preavviso e del Tfr, denunciando “il grave inadempimento del datore di lavoro”».
«Il Sindacato dei giornalisti – conclude la nota – continua, dunque, a sperare in un ripensamento dell’azienda in vista dell’appuntamento del 5 agosto prossimo in Confindustria».

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