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Niente stipendi, occupata la sede di Calabria Etica

CATANZARO Lo stipendio non arriva da otto mesi e così i dipendenti della Fondazione Calabria Etica hanno deciso di occupare la sede di Catanzaro. Sarà un agosto di angoscia e di lotta per i lavorat…

Pubblicato il: 02/08/2015 – 8:59
Niente stipendi, occupata la sede di Calabria Etica

CATANZARO Lo stipendio non arriva da otto mesi e così i dipendenti della Fondazione Calabria Etica hanno deciso di occupare la sede di Catanzaro. Sarà un agosto di angoscia e di lotta per i lavoratori della Fondazione finita, negli ultimi mesi, più volte nell’occhio del ciclone. Sul piede di guerra ci sono gli operatori del progetto “Articolo 34” composto da tre bandi e relativi all’ampliamento ed all’ammodernamento degli Enti formativi pubblici e privati in Calabria. «Il progetto – ha affermato al Lametino l’architetto Francesco Piraino, uno dei responsabili del progetto – costituito nel dicembre 2014, con la messa a disposizione dei bandi e con l’arrivo di circa 350 buste, ad oggi ancora sigillate e mai aperte, si è occupato sia della parte tecnica, sia di quella giuridica e amministrativa. Il problema, tuttavia, è che non sono mai state composte le commissioni per poter dare ai beneficiari quello che gli spetta e, inoltre, tutti i collaboratori del progetto, che sono 34, non sono stati finora mai pagati, nonostante siano trascorsi otto mesi».

Dall’incontro con i più stretti collaboratori del governatore Mario Oliverio emersa la volontà di sistemare la questione entro venerdì 31 luglio. «Per parte nostra – ha continuato Piraino – avevamo ribadito che se non si fosse risolto nulla, avremmo risposto con l’occupazione, con il consenso della parte politica stessa». Venerdì, data di scadenza della fatidica promessa, non c’è stata alcuna risposta positiva e si è proceduto con l’occupazione della sede. «Tra l’altro – ha concluso l’architetto – c’è un continuo e reciproco passaggio della responsabilità della questione tra il dirigente generale reggente del Dipartimento n.6 Lavoro della Regione Calabria, Antonio De Marco, e il commissario straordinario della Fondazione Calabria Etica, Carmelo Barbaro, il quale non fornirebbe le rendicontazioni, mentre quest’ultimo afferma che De Marco non vuole firmare i pagamenti».

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