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Bronzi, 10mila firme per non farli muovere da Reggio

REGGIO CALABRIA «I Bronzi non si muovano da qui». Sono state consegnate nel Museo di Reggio Calabria le firme della petizione promossa dal Comitato per la valorizzazione e la tutela dei Bronzi…

Pubblicato il: 04/08/2015 – 10:52
Bronzi, 10mila firme per non farli muovere da Reggio

REGGIO CALABRIA «I Bronzi non si muovano da qui». Sono state consegnate nel Museo di Reggio Calabria le firme della petizione promossa dal Comitato per la valorizzazione e la tutela dei Bronzi di Riace. Le sottoscrizioni, raccolte su firmiamo.it, sono state affidate al segretario regionale dei Beni culturali e responsabile del Museo, Salvatore Patamia. Alla base dell’iniziativa una convinzione: i Bronzi sono beni «identitari e inamovibili». Altra richiesta: la riapertura totale del Museo.

«I Bronzi di Riace – spiegano i componenti del comitato – sono i beni identitari del Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria – come lo sono la Gioconda per il Louvre e la Venere di Botticelli per gli Uffizi – e sono altresì fragilissimi. Per queste due valide ragioni non possono essere spostati dalla loro sede, che deve invece essere ulteriormente valorizzata con la totale riapertura delle sale museali». A chiederlo sono stati 10.789 firmatari e numerosi sostenitori da tutto il mondo che hanno mostrato il proprio supporto sulle pagine social del Comitato stesso.

«La consegna dei risultati della petizione su Firmiamo.it – continuano – ha rappresentato un utile momento di dialogo tra i promotori dell’iniziativa Francesco Alì e Pasquale Amato (Comitato Bronzi-Museo Reggio Calabria) e il ministero per i Beni e le Attività culturali, al fine di consolidare una volta per tutte l’inamovibilità dei Bronzi di Riace. Qualsiasi ipotesi di spostamento è difatti da considerarsi chiusa per sempre per due solide ragioni: 1. i due capolavori di inestimabile valore mondiale sono i beni identitari del Museo archeologico nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria (che senza di essi perderebbe la sua più ragguardevole forza attrattiva) e il maggiore attrattore, in simbiosi col Museo, dell’intera Calabria in tutto il mondo; 2. la loro estrema fragilità comporta un alto rischio di danni in caso di movimentazioni anche minime, documentata dalle relazioni dei Restauratori e dei Soprintendenti in oltre 40 anni e definitivamente confermata dalla commissione tecnico-scientifica di esperti esterni e interni al Mibac nominata nel 2014 dal Ministro Franceschini».
Sul punto Salvatore Patamia, parlando a nome del ministro Franceschini, ha dichiarato: «C’è la relazione della Commissione tecnica nominata da Franceschini che ha vietato lo spostamento dei Bronzi di Riace perché muoverli è un rischio. D’altra parte la Gioconda non si è mai spostata dal Louvre (di cui è considerata bene identitario e inamovibile). Le persone vengono a Reggio e in Calabria innanzitutto per i Bronzi. Il Museo di Reggio e i Bronzi hanno polarizzato i flussi turistici della Regione. Tant’è vero che, con i circa 200mila visitatori dello scorso anno il Museo reggino è stato il più visitato nel Mezzogiorno, e mi piace sottolineare che il libro dei commenti a disposizione dei visitatori in realtà è pieno di complimenti, a cominciare dagli stranieri.
Altro tema affrontato durante l’incontro è stato quello della riapertura totale del Museo Nazionale della Magna Grecia, attualmente disponibile al pubblico solo in parte. Il Dott. Patamia ha spiegato”il ritardo con la necessità di selezionare e aggiornare l’enorme mole di reperti” e ha annunciato come possibile scadenza, dalla quale cittadini e turisti potranno godere di tutti i tesori della struttura piacentiniana, quella del prossimo autunno. Sul punto il Comitato Bronzi-Museo (che con la petizione ha sempre insistito sull’importanza fondamentale del riallestimento dell’intera collezione museale e dell’apertura totale del Museo) si è impegnato a verificare i vari step che saranno fatti sollecitando e vigilando perché questa scadenza sia rispettata.
L’incontro è stato concluso da una relazione del restauratore della Soprintendenza archeologica della Calabria Cosimo Giorgio Schepis, autore nel Palazzo Campanella del terzo ed ultimo restauro assieme a Paola Donati dell’Istituto centrale del restauro. Schepis ha rivissuto e ricostruito – col supporto della proiezione di una ricca e inedita documentazione fotografica – lo stato di rischio in cui sono state trovate le opere e le modalità adottate per una ripuliturameticolosa che ne ha fermato il processo di degrado e le ha riportate a nuova vita. La sua relazione, seguita anche da visitatori provenienti da altre parti d’Italia, ha avuto il merito di rendere tutti edotti dell’estrema fragilità dei Bronzi e della saggia e ovvia presa d’atto della loro inamovibilità. “Sono troppo unici e preziosi – ha concluso Schepis – per correre il rischio di farli disintegrare».

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