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Calabria etica, nuovi tagli per i lavoratori

CATANZARO I lavoratori pagano gli errori commessi dai vertici di Calabria etica e dai dirigenti della Regione. E intanto è guerra senza quartiere tra i burocrati del dipartimento e il duo Ruberto-S…

Pubblicato il: 04/08/2015 – 9:54
Calabria etica, nuovi tagli per i lavoratori

CATANZARO I lavoratori pagano gli errori commessi dai vertici di Calabria etica e dai dirigenti della Regione. E intanto è guerra senza quartiere tra i burocrati del dipartimento e il duo Ruberto-Salerno, rispettivamente ex presidente della Fondazione ed ex assessore al Lavoro, accusati di aver portato avanti una «sconsiderata gestione» dell’ente in house finito nella tormenta per le assunzioni pre-elettorali e oggi commissariato.
Non c’è pace soprattutto per le centinaia di collaboratori che, con tempistiche e mansioni diverse, hanno lavorato per la Fondazione. Circa 250 di loro, “assunti” nel periodo immediatamente precedente alle ultime elezioni regionali, sono stati mandati a casa dopo la revoca di ben 4 progetti. Gli altri co.co.pro. storici, molti dei quali non hanno ottenuto il rinnovo dell’incarico, sono ancora in attesa degli stipendi: non meno di 4 mensilità arretrate. Una giungla. E poi ci sono gli operatori del progetto “Articolo 34”, relativo all’ammodernamento degli enti formativi calabresi. Hanno occupato la sede di Ce per invocare a gran voce il pagamento di 8 stipendi.
I nervi dei protagonisti di questo precariato eterogeneo sono a fior di pelle. E oggi dal dipartimento Lavoro sono arrivate dichiarazioni che gettano benzina sul fuoco, più che tentare di sedare gli animi.

 

TAGLI In particolare, dalla Regione arriva una mazzata ai precari storici, le cui erogazioni «saranno condizionate – recita la nota del dipartimento Lavoro diffusa oggi – alle procedure in corso di verifica delle rendicontazioni della Fondazione e dell’applicazione dei tagli Cocof (Comitato di sorveglianza sui fondi strutturali, ndr) relativi alle irregolarità sulle procedure di selezione del personale evidenziate dalla Commissione di vigilanza». In sintesi: gli sbagli e le clientele portate avanti dal management e della politica vengono compensati dalla decurtazione degli stipendi dei collaboratori.

 

GLI ARTICOLO 34 Ma l’occupazione della sede della Fondazione da parte degli “Articolo 34” è l’occasione per una quasi inedita sortita “politica” della burocrazia. «Duole dover ribadire – è scritto nella nota del dipartimento guidato da Antonino De Marco – che anche questa vicenda è frutto della sconsiderata gestione della Fondazione da parte dell’ex presidente Ruberto e della precedente giunta regionale Scopelliti-Stasi, cui l’amministrazione Oliverio sta cercando di dare soluzioni di legittimità e di equilibrio finanziario. Dispiace vedere che i cartelli affissi dagli occupanti siano tutti contro gli attuali protagonisti del risanamento della Fondazione e mai rivolti ai responsabili dello sfascio della Fondazione, Ruberto ed ex assessore Salerno, il che fa pensare a un’evidente strumentalizzazione politica dell’iniziativa degli occupanti».
Dopo la bastonata, arrivano pure le puntualizzazioni sul futuro dei collaboratori.
Non mancano certezze e incognite. «Il dipartimento, su specifica volontà della giunta Oliverio, ha avviato le prime liquidazioni di anticipazioni alla Fondazione Calabria Etica per i progetti che non avevano avuto erogazioni finanziarie e che saranno immediatamente esigibili per il Fse». Anche se «i capitoli di bilancio propri regionali saranno, purtroppo, condizionati alle attuali procedure del patto di stabilità, al fine di consentire i pagamenti dei lavoratori contrattualizzati».
Per quanto riguarda il progetto “articolo 34”, invece, «la Convenzione è stata rescissa in autotutela dal dipartimento, sia per carenza di copertura finanziaria a seguito dei tagli operati dalla Commissione europea sul Fse per la sconsiderata gestione della precedente amministrazione, sia a seguito dell’esplicita ammissione di mancata attuazione delle scadenze previste della Convenzione da parte del commissario della Fondazione Calabria etica». Ma «ciò non significa, come più volte dichiarato ai lavoratori assunti in numero eccessivo per l’istruttoria dei progetti ed inoccupati da tempo, il mancato riconoscimento delle retribuzioni ai lavoratori assunti per il progetto articolo 34 che legittimamente hanno svolto attività lavorativa».
Una volta acquisita dalla Fondazione la rendicontazione del costo del personale, il dipartimento procederà con risorse del Pac «a riconoscere tali spettanze nei tempi tecnici consentiti dalla procedura».

 

SCONTRO INTERNO? Nella precisazione del dipartimento un passaggio è dedicato anche al «preteso» contrasto tra direzione generale e il commissario della Fondazione, Carmelo Barbaro, che «è totale invenzione giornalistica derivata da farneticanti dichiarazioni di pretesi rappresentanti di lavoratori. Tra dipartimento e commissario esiste un totale positivo rapporto di collaborazione inter-istituzionale, teso a dare positive soluzioni al disastro della Fondazione Calabria etica, che si spera possa essere anche dalla magistratura definito nei suoi contorni di responsabilità».

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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