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Dipendenti "fantasma" al dipartimento Lavoro

CATANZARO Non hanno contratti né tutele. Ufficialmente non esistono, sono solo fantasmi. Entità non riconosciute ma tuttavia operose: per necessità e fiducia nelle promesse di burocrati che stanno …

Pubblicato il: 04/08/2015 – 14:11
Dipendenti "fantasma" al dipartimento Lavoro

CATANZARO Non hanno contratti né tutele. Ufficialmente non esistono, sono solo fantasmi. Entità non riconosciute ma tuttavia operose: per necessità e fiducia nelle promesse di burocrati che stanno in alto, ai vertici della “catena lavorativa”. Quei manager regionali che domani o forse (chissà?) tra un mese o due potranno dare l’imprimatur a un nuovo contratto, a una nuova stagione di precariato. Nel frattempo, stanno lì, in uno dei dipartimenti nevralgici della Regione.
Quei 6-8 “dipendenti informali” non hanno titolo per frequentare quegli uffici, eppure li bazzicano da diverso tempo. Lavoratori “in nero” impiegati – paradosso dei paradossi – nel dipartimento Lavoro della Regione. Il tutto, sembra, con il tacito consenso del management del dipartimento guidato dal direttore generale Antonino De Marco.
È una vicenda dai contorni indefiniti, sommersi proprio come gli incarichi, formalmente indimostrabili, di questi lavoratori. Pare che siano tutti ex collaboratori delle fondazioni Field e Calabria etica. Una volta scaduti i loro regolari contratti, lo scorso giugno, non avrebbero ottenuto il rinnovo, ma sarebbero rimasti comunque nell’orbita del dipartimento, a svolgere comuni pratiche d’ufficio (assistenza tecnica, perlopiù) nell’attesa del tanto agognato riconoscimento ufficiale o del varo di un nuovo progetto cui associarsi.

 

IL CONTRATTO Qualche settimana fa – dopo circa un mese di lavoro senza contratto e, quindi, senza stipendio – erano riusciti a ottenere una collaborazione, per chiamata diretta e a tempo (in scadenza il prossimo 19 settembre), con Field che – ironia della sorte – è la fondazione in house della Regione che dovrebbe occuparsi (oggi è in liquidazione) delle politiche per l’emersione del lavoro irregolare.
Pochi giorni fa, però – complice anche il clima tempestoso cui sono soggetti in questo periodo tutti gli enti strumentali e sub-regionali calabresi –, dallo stesso dipartimento 7 è arrivata la sospensione dei nuovi contratti di questi lavoratori fantasma, che erano stati chiamati senza alcuna selezione pubblica.
La storia, quindi, si ripete. Ancora oggi – assicurano i bene informati – quei lavoratori continuerebbero ad andare in ufficio pur senza essere in possesso di quel pezzo di carta che giustificherebbe la loro presenza in dipartimento. Cioè nel luogo che dovrebbe essere il tempio del lavoro regolare.

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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