LAMEZIA TERME Prima, in Calabria, nessuno faceva la raccolta differenziata. Al punto che, «su 409 Comuni – scrive il dipartimento Ambiente in una comunicazione inviata alle amministrazioni locali – quelli che effettuavano la raccolta differenziata erano talmente pochi da non sortire alcun effetto significativo e cumuli di rifiuti andavano accatastandosi lungo le strade dei territori comunali». Uno scenario quasi da “terra dei fuochi”. Che si trasforma, ora che la situazione è migliorata – dopo l’adozione di nuove tariffe e una serie di campagne di sensibilizzazione –, nel solito paradosso calabro. Adesso che la differenziata viene raccolta, e specie in estate, quando i turisti fanno lievitare la popolazione, gli impianti non riescono a smaltirla. E la Calabria organizza un tour della monnezza. Il fatto è che «la ben nota carenza impiantistica regionale presenta delle forti limitazioni anche rispetto alla capacità di accettazione giornaliera della frazione organica da raccolta differenziata (Ford)». Impossibile recuperarla per intero, anche con il supporto di impianti privati. Prima non si differenziava, adesso si differenzia troppo. Nulla di particolarmente virtuoso, visto che sono gli impianti a essere sottodimensionati, ma tant’è.
Gli uffici della Regione si sono attivati per trovare un partner disposto ad accogliere la monnezza nostrana. E, dopo una gara andata deserta (quella dello scorso 22 luglio), hanno scelto di affidarsi al Consorzio Stabile Ambiente scarl, una società di Teramo che ha mostrato la propria disponibilità a trattare circa 60 tonnellate al giorno di rifiuti organici.
“TROPPA” DIFFERENZIATA La comunicazione del dipartimento Ambiente riassume lo stato dell’arte della differenziata. E ricorda che nell’impianto privato di compostaggio della Ecocall, a Vazzano, nel Vibonese, «stanno pervenendo delle richieste eccedenti la capacità di accettazione settimanale pari a circa 90 tonnellate a settimana». Dall’Alto Tirreno, poi, «la domanda di conferimento della Ford per la stagione estiva è in aumento». Quella frazione differenziata va a due impianti, quello della Miga, a Celico, e quello di Calabra Maceri, a Rende. La strategia della Regione rispetto all’impianto presilano è chiara: diminuire la quantità di frazione organica in ingresso, in modo da dargli «la possibilità di lavorare un maggiore quantitativo di Rsu indifferenziato». Una notizia che non farà molto piacere ai cittadini dell’area, che lottano da anni contro la discarica attivata nel bel mezzo dei boschi silani. Lo scopo – viene ribadito – è quello di «consentire una maggiore capacità di trattamento del tal quale alla società Miga, dirottando la Ford a essa affluente verso il sito di Calabra maceri».
IL TOUR DELLA MONNEZZA Il tour della monnezza viene raccontato nel dettaglio: «I surplus di produzione provenienti dagli impianti di Vazzano e Celico verranno conferiti direttamente dai Comuni indicati, rispettivamente presso gli impianti di Lamezia Terme e Rende». Da lì si gestirà il trasporto a Teramo di circa 30 tonnellate al giorno per ciascun impianto. Se ne occuperanno due ditte: la Ecosistem srl e la stessa Calabra maceri, alle quali la Regione ha chiesto di presentare un’offerta che ha, successivamente, accettato. Nella delibera non si fa riferimento a cifre, ma la logistica dei rifiuti è descritta nel dettaglio. Acri, Belvedere, Bisignano, Carolei, Castrovillari, Celico, Cerisano, Cetraro, Cosenza, Fagnano Castello, Lappano, Praia a Mare, Roggiano Gravina, Rogliano, San Donato di Ninea, San Marco Argentano, San Sosti, Santa Maria del Cedro, Spezzano della Sila, Terranova da Sibari, Torano Castello, Tortora e l’Unione dei Casali conferiranno la propria differenziata non più a Celico ma nell’impianto di Calabra maceri a Rende dal 3 agosto al 20 settembre. Da Amantea la Ford andrà a Lamezia Terme e non a Rende, così come da Tortora e da Praia a Mare. Anche parte della frazione organica dai Comuni di Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Taurianova, Borgia, Palmi e Montepaone, che ora conferiscono a Vazzano, finirà a Lamezia Terme. Lamezia Terme, Maida, Curinga, Marcellinara, Platania, Soveria Mannelli, San Pietro a Maida, invece, «conferiranno un quantitativo giornaliero pari a circa 30 tonnellate presso l’impianto di Lamezia Terme, che verrà trasferito tramite la Ecosistem nell’impianto di Teramo». Dove finiranno anche le 30 tonnellate al giorno in arrivo da Cosenza e Rende nel sito di Calabra maceri. Il tour è servito.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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