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Una vergogna Trasversale

Il fotoreportage inviato alle redazioni poco prima dell’ora di cena sembra il racconto di una sorta di discesa agli inferi. Le immagini di Mario Oliverio che passeggia sui cantieri polverosi della …

Pubblicato il: 04/08/2015 – 10:39

Il fotoreportage inviato alle redazioni poco prima dell’ora di cena sembra il racconto di una sorta di discesa agli inferi. Le immagini di Mario Oliverio che passeggia sui cantieri polverosi della Trasversale delle Serre in effetti hanno un certo impatto, e la sensazione si rafforza ulteriormente leggendo il comunicato a cui sono allegate: «Si è trattato di una visita lungo l’intero tracciato di un’opera molto attesa che, intercorrendo tra le due direttrici principali per la viabilità calabrese, la Salerno-Reggio Calabria e la S.S. 106 Jonica, ha lo scopo di affrancare intere popolazioni e le zone dell’entroterra calabrese da un secolare isolamento e rendere un servizio rilevante alla mobilità e, quindi, anche al turismo ed all’intera economia della regione».
Fatta eccezione per qualche piccola evoluzione nell’uso degli aggettivi – ciò che finora è sempre stato «atavico» oggi diventa più pragmaticamente «secolare» – l’iniziativa del governatore dal punto di vista comunicativo rientra esattamente nei registri finora utilizzati anche dai suoi predecessori, oscillanti tra la tragedia greca e la commedia all’italiana. Quest’opera fantasma sta per compiere ormai mezzo secolo – se ne parlò ufficialmente per la prima volta nel 1966 – ma nonostante la sua rispettabile età in pochi riescono a mantenere un contegno al suo cospetto. Nessun pudore, nessuna vergogna: per una strada che dovrebbe misurare 56 km, si lavora (e si dilapidano soldi pubblici) da oltre 30 anni e, oggi, il risultato è che ce ne sono solo poco più di 20 percorribili, ovviamente non consecutivi.
La storia di alcuni tratti, però, è ancora più grottesca: «Quello di Torre Ruggero-Chiaravalle e quello di Augusto(Argusto, ndr)-Gagliato – si legge nella nota dell’Ufficio stampa della giunta – sono stati quasi completati da alcuni anni, ma per motivi banali, non sono stati ancora aperti al transito. Il tratto di Augusto-Gagliato, in particolare rappresenta un vero paradosso se si considera che la sua apertura, dopo gli ingenti investimenti pubblici effettuati, sembra essere ostacolata solo dalla mancata installazione dei guardrail a margine della carreggiata». Quello che Oliverio dovrebbe sapere – e che il deputato che lo ha accompagnato, Brunello Censore, certamente sa – è che il «paradosso» del tratto Argusto-Gagliato non è cosa di oggi, e chi guida la Regione da novembre 2014 non dovrebbe arrivare al 3 agosto 2015, in piena estate, per scoprirlo: sono solo 2,7 km completati da almeno due anni e la cui apertura, che eviterebbe gli ingorghi nel centro abitato di Gagliato, era già molto attesa per l’estate scorsa. Invece niente: anche per quest’anno, sebbene manchino solo i guardrail, non se ne parla. Oliverio e Censore hanno visto, constatato, commentato e telefonato al presidente dell’Anas – che immaginiamo con le ginocchia tremolanti – ma la realtà per i serresi rimane immutata, esattamente come le cerimonie che, da Loiero a Scopelliti, da Matteoli a Lupi, appaiono sempre, tristemente, uguali a se stesse. E mai nessuno, tra tutti quelli che talvolta scendono negli inferi a prendere impegni, tagliare nastri e stringere mani, che venga assalito dal dubbio che, dopo decenni di promesse e speranze tradite, l’unico motivo per cui un politico dovrebbe presentarsi sulla Trasversale è chiedere scusa.

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