CASSANO ALLO IONIO «È tempo non di parole ma di fatti. Le trivellazioni a chi giovano? La Calabria merita di essere sfigurata o trasfigurata? Mi auguro che dicendo No si dica “Laudato si’, mio Signore”». Lo ha detto il vescovo di Cassano allo Ionio, monsignor Francesco Savino, nel corso di un incontro con i sindaci dei Comuni della diocesi. «Una scelta fondamentale – ha aggiunto – per il bene comune è quella di partire dal principio che punti alla salvaguardia dell’ambiente». Monsignor Savino ha poi citato l’enciclica sociale “Laudato si'”, di Papa Francesco, donata a tutti i sindaci, sostenendo che si tratta di «un’enciclica profetica che segna una discontinuità rispetto ad una certa tradizione di pensiero, puntando alla difesa della qualità della vita di tutti».
«Quando è venuto fuori il rapporto Svimez ho pensato che era giusto che ci intendessimo, perché sono seriamente preoccupato di quel rapporto. Se non si fa qualcosa – ha aggiunto – la Calabria diventerà una regione dormitorio. Perciò io vi invito, in quanto Pastore, voi che avete la grande responsabilità ad avere una interlocuzione con i cittadini, dato che, di fatto, la politica vive troppo nei palazzi e poco nelle strade. Voi siete gli unici ad essere l’avamposto politico più straordinario sul territorio. Avere a cuore le sorti dei propri concittadini, dei propri fedeli. Mi sembra importante fare una scelta di campo, chiedersi la Chiesa da che parte vuole stare, ed anche la politica. Molti giovani vanno via. Il rapporto Svimez parla di un Sud destinato al “sottosviluppo permanente”. Si sono persi 700mila posti di lavoro. È necessario fare qualcosa oggi, per raccogliere dei risultati tra dieci anni. Stare insieme per organizzare il bene, attuare azioni di lotta alla povertà, alla disoccupazione diventa, quindi, un imperativo». E un messaggio, il presule, lo manda anche agli amministratori del Nord: «O ci si salva insieme o non si salva nessuno».
Il vescovo ha affrontato anche il tema dell’immigrazione: «Sull’immigrazione ci sono tre parole importanti da tener presenti: Accoglienza – Integrazione – Legalità. Il mio timore – ha aggiunto – è, però, che ci si occupi solo dell’emergenza. Bisogna “essere preventivi”. La Chiesa non si tirerà indietro per evitare che anche le coste joniche e tirreniche diventino un “cimitero liquido” come lo è diventato il Mediterraneo».
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