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Rifiuti tossici, deputati Pd si rivolgono al ministro dell'Ambiente

COSENZA I deputati calabresi del Partito democratico Ernesto Magorno, Ferdinando Aiello, Enza Bruno Bossio, Stefania Covello, hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’A…

Pubblicato il: 05/08/2015 – 15:04
Rifiuti tossici, deputati Pd si rivolgono al ministro dell'Ambiente

COSENZA I deputati calabresi del Partito democratico Ernesto Magorno, Ferdinando Aiello, Enza Bruno Bossio, Stefania Covello, hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, sul presunto interramento di rifiuti di natura sospetta nel comune di Lattarico, in provincia di Cosenza rivelato, secondo quanto riportato dagli organi di stampa, da un collaboratore di giustizia. I suddetti rifiuti – si legge in premessa nell’interrogazione – probabilmente scorie radioattive provenienti da aziende del settentrione, sarebbero stati fatti seppellire venti anni fa, nel sottosuolo delle campagne di Lattarico e più precisamente nella frazione denominata Regina, da un avvocato campano che avrebbe acquisito anche la complicità di un imprenditore cosentino in cambio di ricchi appalti e rilevanti commesse pubbliche nel nord Italia. L’avvocato, affiliato al clan dei casalesi, è considerato il deus ex-machina delle ecomafie ed è tuttora sotto processo nella città partenopea proprio per le vicende legate allo smaltimento illegale di rifiuti tossici e dannosi nella sua regione; tali notizie hanno giustamente suscitato preoccupazione e allarmismo nella popolazione di Lattarico. L’occultamento dei rifiuti pericolosi e delle scorie radioattive – scrivono ancora i deputati Pd – è una delle attività più redditizie per le cosche mafiose e, a parere degli interroganti, nel corso degli anni, sarebbero state tante le affermazioni rilasciate in merito anche da altri esponenti della criminalità calabrese. I deputati firmatari dell’interrogazione pertanto chiedono al Ministro se sia a conoscenza di quanto su esposto e quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, intenda assumere in maniera urgente, al fine di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese e di attivare gli eventuali interventi volti alla bonifica del territorio interessato, alla salvaguardia dell’ambiente nonché alla tutela della salute e della tranquillità dei cittadini.

 

BEVACQUA: FARE CHIAREZZA SUBITO «Le dichiarazioni del pentito Pulicanò circa l’esistenza di rifiuti tossici nel Comune di Lattarico sono inquietanti e impongono la necessità di fare chiarezza e giungere, nel più breve tempo possibile, all’individuazione della verità e all’eventuale localizzazione dei rifiuti interrati, perché i cittadini hanno diritto alla bonifica del sito, alla salvaguardia della propria salute e alla salubrità dei luoghi in cui vivono e lavorano». Così il consigliere regionale Mimmo Bevacqua che ha espresso «solidarietà e vicinanza ai cittadini e alla sezione del Pd di Lattarico, in un momento in cui, i fatti venuti alla luce, richiedono determinazione e compattezza di azione e strategia».

«Restiamo in fiduciosa attesa delle risultanze cui perverranno gli organi inquirenti – ha specificato Bevacqua – in relazione alla questione specifica che, se riscontrata nella sua veridicità, aggraverebbe ulteriormente l’elenco dei siti a rischio presenti nella nostra regione». «Da tempo – ha proseguito l’esponente del Pd – andiamo dicendo che in Calabria ci sono aree, in cui si registra un’alta incidenza di patologie tumorali e sulle quali è opportuno condurre un’osservazione mirata e compiuta. Mai come in questo momento è utile un organismo che indaghi i contesti ambientali a rischio. Auspichiamo che la proposta di istituzione di una Commissione d’inchiesta sull’incidenza dei tumori in alcune aree della Calabria, depositata tempo addietro in consiglio regionale, trovi immediata approvazione». «Contestualmente – ha concluso Bevacqua – è indispensabile intensificare le azioni di controllo dei nostri territori, a tutti i livelli e in ogni parte per evitare che anche la Calabria si trasformi in una terra dei fuochi, sempre se non è già troppo tardi».

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