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Irto: «In Calabria nessuno ha governato davvero»

REGGIO CALABRIA La prima intervista di Nicola Irto dopo l’elezione a presidente del consiglio regionale si apre con una risposta alla lettera inviata da Roberto Saviano a Matteo Renzi: «Va anche be…

Pubblicato il: 06/08/2015 – 9:18
Irto: «In Calabria nessuno ha governato davvero»

REGGIO CALABRIA La prima intervista di Nicola Irto dopo l’elezione a presidente del consiglio regionale si apre con una risposta alla lettera inviata da Roberto Saviano a Matteo Renzi: «Va anche bene chiedere al governo centrale, ma chi ha governato per 40 anni le Regioni va assolto?». Una frase che non stona, in bocca a un trentenne che si cimenta per la prima volta con un ruolo istituzionale importante. Lo spunto è il de profundis recitato dallo Svimez per il Sud e la Calabria. Per il giovane esponente del Pd reggino, quel report «è il fallimento di 40 anni di regionalismo. Andrebbe tutto ridiscusso – spiega Irto all’Unità –: il ruolo degli enti decentrati, le politiche regionali. Bisognerebbe aprire un grande dibattito su questo. Non dico che le Regioni devono sparire, ma cambiare sì».
E la prima a cambiare dev’essere la Calabria. Il neopresidente dell’assemblea regionale non nasconde i problemi che si sono accumulati, specie sulla gestione dei fondi strutturali: «È l’incapacità della politica di programmare e di dettare i tempi delle proprie decisioni. Per i fondi strutturali si sovrappongono almeno tre strutture con tabelle di marcia diverse, l’Europa ne ha una». Il guaio sono i tempi inconciliabili: quelli della politica, quelli della burocrazia. E quelli dei cittadini e delle imprese: «Questi tempi non si incontrano, così si sommano ritardi su ritardi».
In Puglia, però, le cose vanno meglio. E questo evidenzia che la classe dirigente calabrese ha chiare responsabilità. Irto non si tira indietro: «In Calabria hanno governato tutti e due gli schieramenti con risultati non dissimili su quel fronte (quello della gestione dei fondi europei, ndr). Si può dire che nessuna parte ha governato veramente». Ed è una frase cristallina, anche per chi, oggi, milita nel suo stesso partito.
Il futuro, per il presidente del consiglio regionale, sono le infrastrutture: «Non si può immaginare nulla in una regione dove non si arriva. Come si parla di turismo? E cosa si propone alle imprese?». C’è almeno un punto di forza: «Il porto di Gioia Tauro, che è al centro del Mediterraneo».

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