ROMA Si è svolta stamattina presso il Ministero per lo Sviluppo economico l’incontro promosso dal consigliere regionale del Pd Mimmo Bevacqua con il sottosegretario Antonello Giacomelli sulla preannunciata chiusura di uffici postali in aree svantaggiate dell’entroterra calabrese.
«L’incontro – si legge in una nota – dal clima cordiale e operativo, è stato introdotto dal consigliere Bevacqua che nel portare il saluto del presidente della giunta regionale Mario Oliverio ha evidenziato, tra le altre cose, le difficoltà che vive il Mezzogiorno e la Calabria in particolare come, peraltro documentato dall’ultimo rapporto Svimez che registra indicatori sempre più negativi in un contesto in cui povertà disagio e arretratezza si allargano sempre di più».
«Questa situazione – ha aggiunto l’esponente del Pd – richiede grande attenzione da parte del governo nazionale e la messa in atto di strategie di intervento, a tutti i livelli, atte ad arrestare le emorragie che vivono la stragrande maggioranza dei settori economico-produttivi, infrastrutture e comunicazione. Anche la decisione di chiusura di alcuni uffici postali, in aree disagiate e dell’entroterra, si inserisce nelle dinamiche di depauperamento e contrazione che da tempo sono carattere preminente dell’economia del sud. Ecco perché chiediamo al governo di intervenire su Poste italiane affinché riveda il Piano di razionalizzazione alla luce non tanto e non solo delle economie aziendali, ma delle economie del Paese, in considerazione del più ampio e grande obiettivo che è quello di far ripartire il Sud».
Dal canto suo il sottosegretario Giacomelli ha spiegato, si legge ancora nella nota, le difficoltà del governo ad intervenire su tale problematica, in quanto ogni decisione relativa alla chiusura o meno degli uffici postali è regolamentata da determinati parametri verificati e garantiti attraverso l’Agcom. «L’onorevole Giacomelli condividendo le preoccupazioni espresse dal consigliere Bevacqua in merito alle precarietà sociali ed economiche della Calabria, si è impegnato, comunque, a verificare con Agcom la sussistenza delle condizioni che hanno permesso di chiudere gli uffici e a convocare un tavolo di confronto nella prima decade di settembre, in un incontro ufficiale che vedrà, uno di fronte all’altro, Poste italiane e i sindaci dei comuni interessati alla chiusura degli uffici postali nel tentativo di trovare le soluzioni migliori ad ogni situazione aperta. All’incontro di oggi a Roma – conclude la nota –erano presenti anche in rappresentanza degli altri comuni interessati alla vicenda, sindaci di Longobucco, Roseto Capo Spulico e Rocca Imperiale».
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