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Renzi: «Alta velocità in Calabria». E Oliverio rilancia

ROMA L’Alta velocità in Calabria ma, soprattutto, un «masterplan per il Sud». La Direzione del Pd dedicata al Mezzogiorno è una sorta di riunione propedeutica in vista delle prossime sfide autunnal…

Pubblicato il: 07/08/2015 – 16:21
Renzi: «Alta velocità in Calabria». E Oliverio rilancia

ROMA L’Alta velocità in Calabria ma, soprattutto, un «masterplan per il Sud». La Direzione del Pd dedicata al Mezzogiorno è una sorta di riunione propedeutica in vista delle prossime sfide autunnali del Pd e del governo. Un’agenda che avrà il Meridione al centro, annuncia Renzi. «Intorno al 15-16 settembre, alla ripresa dell’azione parlamentare, ma prima della Legge di stabilità – spiega il premier-segretario –, vorrei che il Pd uscisse con un vero e proprio “masterplan” per il Sud, con una serie di proposte concrete».
Il punto d’avvio di tutta la riflessione sono i dati drammatici contenuti nell’ultimo rapporto Svimez. Ad ascoltare ci sono i sindaci e i governatori del Sud, tutti del Pd “non renziano”. «Il problema del Mezzogiorno oggi non è la mancanza dei soldi. È la mancanza della politica», dice Renzi. Secondo cui è inutile riaprire la discussione «se oggi i soldi sono troppi o troppo pochi». Basta dibattiti sulle responsabilità, il segretario liquida la questione con un tweet: «L’hashtag di oggi per il Mezzogiorno è zero chiacchiere». Una certa retorica sul Sud «abbandonato» è – argomenta Renzi – «auto-assolutoria per una parte dei dirigenti del Mezzogiorno» ed è «un elemento che concorre alla crisi del Sud».
Non ci sono più alibi, soprattutto per i dem: «Oggi, se il Sud non funziona con un governo guidato dal segretario del Pd, con le regioni del Mezzogiorno che sono tutte a guida Pd, il responsabile è il Pd».

 

ALTA VELOCITÀ Il “Piano per il Sud” deve ripartire dalle infrastrutture, anche nella parte al momento più isolata del Paese. «È fondamentale portare l’alta velocità in Calabria: non può fermarsi a Salerno – puntualizza il premier –. L’alta velocità è la principale infrastruttura realizzata in questi anni, era altro che si fermava a Eboli. Bisogna portarla a Bari e in Calabria».

 

OLIVERIO CONVINTO Parole che hanno il merito di convincere Mario Oliverio. Che, durante il suo intervento in Direzione, coglie l’occasione per rilanciare il “suo” progetto per il Mezzogiorno e la Calabria in particolare. Eccolo: «Il Tav fino a Reggio e per la Sicilia»; il potenziamento del Porto di Gioia Tauro e la valorizzazione dell’entroterra attraverso la Zes (Zona economica speciale); un «progetto per la prevenzione idrogeologica»; un’azione sulla fiscalità attraverso il credito d’imposta.

La «bonifica» del Sud, sottolinea il governatore, deve passare innanzitutto «attraverso strumenti che riducano al minimo la mediazione della politica». E poi c’è il capitolo fondi comunitari. Oliverio ripropone l’idea di una «task force della Presidenza del Consiglio» che coordini l’uso delle risorse. Rompendo, in questo modo, «con un passato che ha macinato risorse e alimentato il degrado».
Non c’è più tempo da perdere. «Il Pd ha la responsabilità del governo del Paese e di tutte le Regioni del Sud: su questo terreno ci giochiamo tutto», puntualizza il governatore. Che respinge l’ipotesi di una fronda dei presidenti-dissidenti rispetto alla linea di Renzi: «Qui ci sono amministratori del Pd che vogliono far crescere la terra che governano per dare un contributo a tutto il Paese».

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EMILIANO E DE LUCA «Il Sud deve affrontare la battaglia dalla trincea del rigore e dell’efficienza amministrativa», dice Vincenzo De Luca, che rimarca l’importanza di aver riportato la “questione meridionale” nell’agenda del Paese «a 20 anni dalla sua scomparsa». Per il governatore campano, il Mezzogiorno ha bisogno «di una classe dirigente non stracciona, che sappia finalmente utilizzare lo Stato come luogo di risoluzione dei problemi».
Michele Emiliano, circa la Direzione del Pd sul Mezzogiorno, parla di «risultato straordinario». Ora «dobbiamo far sì che la questione meridionale torni a essere questione nazionale. Il Pd è l’unica speranza di questo Paese». Poi un passaggio sul presunto scontro tra i governatori e il premier: «Noi – puntualizza rivolto al premier – siamo uno strumento tuo, con il quale affrontare la crisi dell’Italia, che non si può risolvere se il Mezzogiorno non cammina almeno a velocità media. Ci devi credere: siamo al servizio dell’Italia, le logiche correntizie non ci appartengono».

 

Pietro Bellantoni

p.bellantoni@corrierecal.it

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