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Tentano di appiccare un incendio e lo scrivono su whatsapp, fermati due ragazzi

TROPEA Hanno aspettato che calasse la notte e, forse per noia o forse come vero e proprio atto di bullismo, si sono messi ad appiccare incendi in località Fitili, a Parghelia. Per loro sfortuna, pe…

Pubblicato il: 07/08/2015 – 9:17
Tentano di appiccare un incendio e lo scrivono su whatsapp, fermati due ragazzi

TROPEA Hanno aspettato che calasse la notte e, forse per noia o forse come vero e proprio atto di bullismo, si sono messi ad appiccare incendi in località Fitili, a Parghelia. Per loro sfortuna, però, sono stati notati da un carabiniere fuori servizio, che dopo aver allertato i vigili del fuoco ha inseguito e bloccato i due novelli piromani. Così i militari dell’Aliquota radiomobile della Compagnia di Tropea, guidati dal maresciallo Tommaso Montuori, hanno arrestato il 21enne Davide Mazzeo, e deferito a piede libero il 15enne R.A., entrambi ritenuti responsabili di incendio boschivo. Dopo l’arresto i carabinieri hanno controllato il telefono del 21enne individuando una serie di messaggi su whatsapp in cui sostanzialmente era contenuta la confessione del reato.

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A Joppolo invece, nel pomeriggio di ieri, i militari della locale Stazione dei carabinieri in nel corso di una perlustrazione hanno notato un giovane, Rocco La Rosa (25 anni), intrufolarsi furtivamente in una delle ville che si trovano nei pressi del lungomare. Dopo averlo inseguito e bloccato in una residenza stagionale apparentemente in disuso, i militari hanno scoperto che aveva creato una vera e propria serra domestica, con all’interno quasi 100 piante di marijuana. Le piante, tra cui alcune dell’altezza di quasi un metro, erano già pronte per l’essiccamento e la conseguente immissione nel mercato illegale dello spaccio, presumibilmente nei comuni di Joppolo, Nicotera e Limbadi.

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Condotto in caserma, La Rosa, di Gioia Tauro ma residente a Nicotera, è stato dichiarato in arresto con l’accusa di coltivazione illegale di sostanze stupefacenti. Entrambi gli arrestati sono stati condotti presso le rispettive abitazioni in regime di detenzione domiciliare, in attesa delle determinazioni del Tribunale di Vibo Valentia.

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