Lunedì mattina alle 10 l’assessore regionale alla Pianificazione territoriale Franco Rossi parteciperà, al fianco del governatore Mario Oliverio, alla manifestazione promossa dal Pd e dallo stesso Oliverio nel centro storico di Cosenza. L’assessore Rossi interviene sulle difficili tematiche relative allo stato di abbandono del Centro Storico di Cosenza con due proposte concrete: l’istituzione di un comitato di salute pubblica e la sottoscrizione di una carta della partecipazione, da realizzare subito dopo la richiesta di stato d’emergenza.
«È necessario fare un appello rivolto a tutti quei soggetti pubblici e privati che hanno abbandonato il centro storico della città – spiega Rossi – al fine della costituzione di un comitato di salute pubblica per il centro storico di Cosenza. Un comitato che deve diventare occasione per rifondare coesione sociale e città pubblica, per riattivare fondamentali diritti dei cittadini, per ricostruire un’etica dei beni comuni. Il solo stato di emergenza per il centro storico non ritengo sia sufficiente, perché terminata l’emergenza, senza la costruzione di una chiamata di responsabilità dei diversi soggetti, si ritornerebbe velocemente allo stato attuale».
«Il comitato di salute pubblica – spiega l’assessore – per il centro storico di Cosenza deve vedere coinvolti tutti quei soggetti che nel tempo lo hanno abbandonato, rincorrendo una funzionalità urbana mai raggiunta in pieno. Mi riferisco alle forze dell’ordine, alla Università, alle Banche, alle istituzioni sanitarie, ai cittadini stessi. Basterebbe rilocalizzare residenze universitarie ma anche le sedi delle scuole di dottorato, residenze per le forze dell’ordine, residenze per artisti e artigiani, il conservatorio, interventi di recupero per edilizia pubblica. Al fine di dare avvio alla costituzione del comitato, propongo la sottoscrizione della carta della partecipazione, invitando soggetti pubblici e privati, associazioni, fondazioni alla sottoscrizione. La carta prevede un decalogo di princìpi che i soggetti firmatari si impegnano a difendere ed a diffondere. Presupposto del successo della Carta è la creazione di una rete di enti aderenti, pubblici e privati, che comincino ad applicare i principi per trasformarli in prassi, in un “contagio virtuoso”, che arrivi a coinvolgere i più importanti decisori pubblici».
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