LAMEZIA TERME Se Renzi parla per slogan, Delrio chiarisce con i numeri. Masterplan per il Sud? Alta velocità in Calabria? Ecco la soluzione: tav ma non troppo. «Abbiamo programmato con Rfi di scendere da Salerno a Reggio Calabria. Ma bisogna anche scegliere e qui faccio un discorso generale. Se fare 4 binari costa 5 miliardi per 20 chilometri, forse è meglio metterne 2 di binari ed essere un po’ meno veloci, a 200-225 chilometri orari anziché 300. Risparmiando il 70% e con effetti ottimi», ha spiegato oggi il ministro ai Trasporti in un’intervista al quotidiano La Repubblica. A pochi giorni dalla Direzione del Pd dedicata al Mezzogiorno, Delrio specifica quanto affermato da Renzi davanti allo stato maggiore del Pd. E se il governatore Oliverio ha chiesto un’accelerazione sugli investimenti in Calabria, il ministro propone la sua «cura del ferro» nelle tratte locali di Calabria, Sicilia e Sardegna. «E poi – aggiunge – la cura dell’acqua. Sbloccando i 5 miliardi di investimenti fermi nei porti». Interventi che riguardano da vicino il porto di Gioia Tauro: «Dal 10 agosto, ad esempio, partiranno dieci coppie di treni alla settimana carichi di merci arrivate dal mare, dal porto di Gioia Tauro al grande interporto campano di Marcianise».
Delrio è ottimista. «In 20 mesi – aggiunge – sbloccheremo opere per un punto di Pil, almeno 15-16 miliardi in tutta Italia. E se il Sud sarà capace di far fruttare vecchi e nuovi fondi europei crescerà del 2,5-3%». Ma il premier ha anche puntato l’indice sui «piagnistei» che spesso hanno bloccato lo sviluppo del Mezzogiorno. Il ministro opera dei distinguo: «Qualche piagnisteo di troppo c’è. Ma esistono tanti Sud: chi lavora bene e chi no. Autonomia significa anche responsabilità». Quanto alla “Questione meridionale”, «esiste eccome. Dall’Unità d’Italia abbiamo assistito a una graduale involuzione, a un progressivo allontanamento del Sud dal resto del Paese. Lo dimostrano i trend economici. Ecco perché il problema non si risolve con parole e analisi, ma con le scelte». Delrio poi risponde a quanti ritengono che, nonostante l’annunciato masterplan, il Mezzogiorno non sia al centro dell’agenda del governo. «Renzi – puntualizza – è stato il primo premier fisicamente presente nelle aree di crisi del Sud ogni tre mesi. Nel 2014 abbiamo chiuso l’accordo con l’Europa per oltre 50 miliardi di fondi europei, fatto la programmazione, messo in piedi l’Agenzia per la coesione».
x
x