REGGIO CALABRIA “In un’intervista su La Repubblica il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, è tornato sul tema caldo di questi giorni di agosto, riguardante il ritardo infrastrutturale del Sud Italia. In particolare il ministro ha specificato con i numeri l’affermazione del presidente del Consiglio in merito alla prossima realizzazione dell’alta velocità ferroviaria fino a Reggio”. E’ quanto afferma, in una nota, il capogruppo di Oliverio Presidente, Orlandino Greco. “Il ministro Delrio – prosegue Greco – ha dichiarato che, visti i costi esorbitanti per realizzare una infrastruttura in grado di garantire ai treni una velocità di circa 300 km/h, forse sarebbe meglio realizzarne una in grado di portare l’attuale velocità fino ai 200-225 km/h. Il ministro non poteva dire cosa più sbagliata. L’alta velocità in Calabria deve arrivare e deve arrivare bene, garantendo il massimo del comfort, cosi’ come nelle altre parti della nazione. Non vediamo perché la tratta Roma-Milano debba essere percorsa in meno di 3 ore con velocità di poco superiori ai 300 km/h e, invece, per compiere in treno la tratta Reggio Calabria-Roma ci debbano volere quasi il doppio del tempo con velocità medie quasi pari alla metà. In uno Stato non possono esistere servizi per cittadini di serie A e cittadini di serie B. La Calabria pretende l’alta velocità e pretende soprattutto che a Reggio si arrivi con un treno in grado di percorrere la tratta con velocità e comfort adeguati ai tempi attuali”. “In alternativa, poichè il ministro afferma che per realizzare 20 km di alta velocità sul territorio acclive della zona compresa tra Salerno e Scalea siano necessari cinque miliardi di euro – sostiene ancora Greco – suggeriamo di prendere in seria considerazione la possibilità di collegare Reggio con l’alta velocità sfruttando la linea jonica, che sarebbe la prosecuzione della linea Napoli-Bari-Lecce-Taranto attualmente in fase di appalto. Tutto cio permetterebbe di collegare alcune delle zone turistiche piu’ belle del Paese ed inoltre avere un’alternativa importante per lo smistamento delle merci provenienti da Gioia Tauro. Dopo i dati preoccupanti diffusi dalla Svimez sul meridione italiano bisogna puntare decisi sul rafforzamento dei collegamenti tra porti, aeroporti, strade e ferrovie. L’attuale contratto di programma 2012-2016 tra Mit e Rfi prevede la realizzazione dell’alta velocità tra Napoli e Bari e della Catania-Messina-Palermo”. Per Greco “riguardo al Porto di Gioia Tauro, fermo restando le 10 coppie di treni che dal 10 agosto che trasporteranno merci fino all’interporto campano di Marcianise, molto si puo’ fare trasformando lo stesso con funzionalità di tipo gateway, come dimostrato dal bando pubblicato qualche giorno fa dall’ente che gestisce la struttura portuale. Il porto, considerata anche l’apertura del raddoppio del Canale di Suez, dovrà essere in grado di smistare i container attraverso la ferrovia, in modo da far diventare Gioia Tauro il vero cuore pulsante della logistica in Italia e nel Mediterraneo. Il progetto di rilancio del porto calabrese dovrà essere inserito nei finanziamenti sbloccati che saranno utilizzati per realizzare grandi opere nel Mezzogiorno da qui a 20 mesi”.
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