«Non escludo che la ndrangheta potrebbe dare una mano a Messina Denaro. La ‘ndrangheta ha un’organizzazione capillare, in Australia è stata in condizione di poter determinare anche l’elezione di alcuni sindaci attraverso flussi migratori e insediamenti forti che sono diventati insediamenti criminali e in questo c’è una rete di garanzia e di tutela, oltre che di affari, che la ‘ndrangheta, forse la più grossa multinazionale sulla Terra, garantisce su tutti e 5 i continenti». Lo ha dichiarato Claudio Fava, vicepresidente della commissione parlamentare antimafia e deputato del gruppo misto, intervistato da Klaus Davi nel corso del programma KlausCondicio in onda su YouTube. «L’unico modo per superare la dipendenza delle amministrazioni locali al controllo mafioso, è mostrare di stare dall’altra parte». E alla domanda: «Qual è il messaggio da lanciare al sindaco di Locri che, eletto con il 70% dei voti, non ha aderito a campagne anti-mafia sostenute da altri sindaci, da nord a sud?», Claudio Fava, ha risposto: «In regioni come la Calabria, la capacità di controllo mafioso del consenso elettorale è molto più radicata e forte che altrove. Basti pensare che in moltissimi comuni, come per esempio Taurianova, le amministrazioni sono state sciolte fino a tre volte. Ciò vuol dire che la capacità di controllare la funzione del consenso e di determinare gli assetti amministrativi ed elettorali è ancora molto forte». Secondo Claudio Fava, dunque, «è arrivato il momento di dire basta agli inchini ai mafiosi, e di smetterla col pensare che i soldi non abbiano odore; perché i soldi e i voti hanno odore e hanno un odore anche penetrante, che si mantiene nel tempo e che presentano il conto anche dopo molti anni».
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