COSENZA Massimo “Ice” Ghiacci è il bassista dei Modena City Ramblers dal 1992. Più di vent’anni trascorsi tra le piazze a suonare quelli che, per una fetta di pubblico, ormai più che canzoni sono inni. Il combat folk degli emiliani è sbarcato in Calabria per quattro date. Tra il 10 e il 13 agosto nei concerti di Campana, Amantea, San Marco Argentano e Acri quegli inni torneranno. Ghiacci ci racconta come la band si approccia al nuovo tour.
Pronti a un’estate di concerti?
«Certo. A dire il vero siamo già nel pieno dell’estate e del nostro tour Sentieri Clandestini: siamo partiti questa primavera con l’uscita del nuovo cd Tracce Clandestine e da allora ci siamo fermati giusto un paio di settimane».
Ben quattro date in Calabria. Che cosa ne pensate della nostra regione?
«Da vent’anni la Calabria ci accoglie ogni anno per i nostri concerti. È sempre l’occasione per vedere amici e fans storici nonché l’opportunità per scoprire nuovi paesi e allargare il nostro pubblico. È una terra bellissima, dove noi ci sentiamo sempre di casa, particolarmente attenta alla scena musicale».
Quali sono i vostri prossimi progetti musicali?
«Alla fine dell’anno concluderemo il tour, con un ultimo appendice di concerti europei a novembre, che in parte condivideremo con i 99 Posse in una speciale serie di concerti. Poi inizieremo a pensare e a valutare il materiale per un futuro disco di inediti. Ma ora è troppo presto per pensarci, ci vogliamo godere queste date live e darci dentro con la musica dal vivo».
m. m.
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