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La Cisl: «Accorpare i consorzi Asi, ma senza fretta»

CATANZARO La Cisl-Fp Calabria, con una nota del suo segretario generale Antonio Bevacqua, esprime preoccupazione per lo stato di crisi in cui versano i consorzi Asi della Calabria, e per la polemic…

Pubblicato il: 11/08/2015 – 10:59
La Cisl: «Accorpare i consorzi Asi, ma senza fretta»

CATANZARO La Cisl-Fp Calabria, con una nota del suo segretario generale Antonio Bevacqua, esprime preoccupazione per lo stato di crisi in cui versano i consorzi Asi della Calabria, e per la polemica scaturita negli ultimi giorni tra la politica regionale nei confronti dell’applicazione legge regionale di riordino dei consorzi Asi, che mette a rischio il futuro degli stessi enti e quello dei dipendenti, per i quali si rivolge un appello alle autorità competenti e alla stessa Regione Calabria per un pronto intervento. «Ormai risulta difficile – segnala Bevacqua – reperire le risorse per il pagamento delle competenze, come succede già da quattro mesi al consorzio Asi di Reggio Calabria e come potrebbe verosimilmente accadere negli altri Consorzi, senza intravedere possibili soluzioni. La Regione Calabria con propri provvedimenti riconosce l’importanza dei consorzi Asi, futuri Corap (legge regionale 24/2013), quale enti indispensabili per lo sviluppo delle attività produttive, così come richiamato nelle varie dichiarazioni fatte in tal senso fin dalla fase di approvazione della stessa legge di riordino. È da evidenziare però che la legge regionale di riforma nasce in un alveo di “spending review” generale o per meglio di “tagli lineari”, in particolare per gli enti sub-regionali, senza che vi sia stata a monte una riflessione seria su quale politica industriale si vuole portare avanti in Calabria e quali siano ad oggi le possibilità di continuare a investire in un territorio marginale e carico di problemi quale quello calabrese».

«È su queste tematiche – scrive il segretario generale della Cisl-Fp – quindi che oggi si deve misurare la volontà e la lungimiranza della politica regionale, per la creazione di questo nuovo ente, il Corap, che abbia e dia prospettive di sviluppo, sia ai dipendenti delle attuali Asi, valorizzando appieno la loro professionalità acquisita negli anni, che alle aziende insediate. Certo, i termini della situazione attuale non sono più sostenibili per nessuno dei consorzi Asi esistenti, ma vi è da ribadire che negli anni i singoli enti avevano comunque creato, nonostante innumerevoli problemi e difficoltà, situazioni di eccellenza nel campo degli impianti, delle infrastrutture, delle opere e servizi di ingegneria, che oggi sarebbe un grave peccato non valorizzare adeguatamente».

«Se da una parte, quindi, – conclude Bevacqua – oggi la Regione Calabria afferma la valenza e necessità del nuovo ente Corap, è fondamentale che la stessa ne definisca chiaramente le modalità per la sua istituzione, ovvero per l’accorpamento dei cinque consorzi Asi, senza il pericolo di commettere “errori”, a causa di una “impazienza” premonitrice di commissariamenti senza fine».

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