LAMEZIA TERME Il consiglio d’amministrazione della Sacal è quel posto in cui, usciti dalla porta, si rientra dalla finestra. Fin troppo facile scomodare il Gattopardo per dire che si cambia tutto per non cambiare nulla, ma la storia di uno dei membri del cda sembra dimostrare che la massima è buona per tutte le stagioni politiche e gli enti di gestione restituiscono plasticamente le dimensioni del trasversalismo calabrese. Il caso è quello di Emanuele Ionà, imprenditore lametino con un passato nel direttivo della Vigor. Calcio e imprenditoria, un binomio che a Lamezia ritorna spesso. Trinomio, se si aggiunge il nome dello sponsor politico del fresco nominato, che è il parlamentare di Forza Italia Giuseppe Galati. Fu lui il primo a gioire.
Una nomina, disse Galati all’epoca, che «arricchisce la società che gestisce l’aeroporto internazionale di Lamezia Terme di un imprenditore giovane che ha dimostrato di avere idee ed iniziative importanti nel tessuto economico locale». A quei tempi, Ionà era uno dei prescelti nel cda per conto della Regione. La sua nomina era stata proposta dalla giunta guidata da Giuseppe Scopelliti. Con l’arrivo della nuova squadra di governo, capitanata da Mario Oliverio, Ionà è stato disarcionato. Il 27 aprile 2015, l’esecutivo ha deliberato la sua decadenza, sulla base della legge regionale numero 12 del 2005. Sul piano giuridico, l’imprenditore poteva essere rimpiazzato perché la sua nomina era avvenuta «nei nove mesi antecedenti la data delle elezioni per il rinnovo degli organi di indirizzo politico della Regione». Addio cda, dunque, per l’uomo di Galati. Ma le porte della Sacal sono girevoli e l’influenza del parlamentare forzista sulla politica lametina è forte. Così Ionà, a quattro mesi dalla defenestrazione, rientra in gioco grazie alla nomina incassata dalla giunta comunale lametina, guidata da Paolo Mascaro, anch’egli vicino alle posizioni di Galati. Si resta in sella anche così nella Calabria delle partecipate.
Attorno al tavolo che deciderà dei destini della Sacal, Ionà troverà anche il professionista con il quale la Regione lo ha sostituito: Gaetano Pignanelli, capo di Gabinetto della presidenza della giunta regionale, sbarcato nel cda «in attesa delle successive determinazioni in merito». Le determinazioni non sono ancora arrivate, e il capo di Gabinetto di Oliverio si troverà a gestire, assieme agli altri consiglieri d’amministrazione, una fase molto delicata per la società che gestisce lo scalo lametino. Tra le altre cose si profila la scelta di un nuovo direttore generale. E, sullo sfondo, aleggia l’inchiesta della Procura di Lamezia Terme sugli appalti e le presunte assunzioni clientelari. In questa congiuntura, l’unico a non aver scelto un delegato per la Sacal è il presidente della Provincia di Catanzaro Enzo Bruno, che presenzierà in prima persona alle riunioni. Tutti gli altri enti pubblici coinvolti hanno optato per la “solita” soluzione: assegnare una poltrona in più.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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