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Ridotto in fin di vita per due bottiglie di liquore

PALIZZI Nella serata del 9 agosto, a Palizzi Marina, i carabinieri di Bianco e quelli della locale Stazione hanno tratto in arresto per tentato omicidio, sequestro di persona, rapina, abbandono di …

Pubblicato il: 11/08/2015 – 8:49
Ridotto in fin di vita per due bottiglie di liquore

PALIZZI Nella serata del 9 agosto, a Palizzi Marina, i carabinieri di Bianco e quelli della locale Stazione hanno tratto in arresto per tentato omicidio, sequestro di persona, rapina, abbandono di persone incapaci e omissione di soccorso Antonino Sgrò (32 anni) e Giuseppe Cara (24 anni), entrambi studenti universitari e originari di Palizzi.
Da quanto ricostruito durante le indagine, nel tardo pomeriggio del giorno precedente, i due giovani avrebbero costretto un cittadino indiano 40enne del luogo a seguirli all’interno del magazzino di un noto locale della movida palizzese e dal quale era sospettato di aver rubato precedentemente due bottiglie di superalcolici. Arrivati nel locale, Antonino Sgrò, davanti a Giuseppe Cara, avrebbe iniziato a inveire contro l’indiano, colpendolo con calci e pugni in più parti del corpo, abbandonandolo agonizzante in un terreno poco distante, dopo averlo privato del proprio telefono cellulare, che sarebbe stato gettato in mare. Nonostante le gravi lesioni, la vittima è riuscita a raggiungere, solo nella tarda mattinata di domenica, l’abitazione nella quale risiede assieme alla compagna che, constatato il suo precario stato di salute, ha immediatamente contattato i carabinieri. L’uomo, dopo l’intervento dei militari, è stato trasportato all’ospedale di Locri, dove è ancora ricoverato. È in pericolo di vita per le gravi lesioni a un rene, alle costole e alla testa. Il 40 ha riportato, tra l’altro, un’emorragia cerebrale.
La vittima dell’aggressione, nonostante le precarie condizioni, è riuscita a descrivere ai carabinieri le due persone che l’avrebbero ridotta in fin di vita, consentendo così l’arresto. Per i militari dell’Arma, tuttavia, «non ci sono elementi per affermare che la vicenda possa essere stata motivata da odio razziale».

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