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Suraci, dal filone Lybra l’inchiesta si allarga

CATANZARO «C’è un’indagine in corso nei confronti del mio assistito, Lorenzo Suraci, ma al momento non abbiamo avuto contezza dei capi di imputazione che gli vengono contestati», dice il legal…

Pubblicato il: 13/08/2015 – 16:07
Suraci, dal filone Lybra l’inchiesta si allarga

CATANZARO «C’è un’indagine in corso nei confronti del mio assistito, Lorenzo Suraci, ma al momento non abbiamo avuto contezza dei capi di imputazione che gli vengono contestati», dice il legale del patron di Rtl, Sergio Rotundo, il quale conferma, come anticipato dal Quotidiano del Sud, che il suo assistito, invitato a comparire in Procura, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il filone d’inchiesta che vede indagato il presidente del network radiofonico nasce dall’operazione Atlantide, poi ribattezzata Lybra, condotta dalla Dda di Catanzaro nel maggio 2013 contro il clan Tripodi di Vibo Valentia. Un’operazione che ha già portato cinque condanne con rito ordinario per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, estorsione, frode nelle pubbliche forniture e usura, e a sei condanne nel processo celebrato con rito abbreviato. L’operazione venne eseguita tra Calabria, Emilia Romagna, Lazio e Lombardia. La cosca Tripodi, vicina al clan Mancuso, aveva esteso i suoi affari fuori dalla regione. Dall’inchiesta Lybra – condotta dal sostituto procuratore Pierpaolo Bruni – vennero evidenziati i forti legami tra Nicola Tripodi, presunto boss della cosca vibonese, e l’emittente Rtl. Nicola Tripodi risultava stipendiato dalla Gestitel, al 90% di proprietà di Rtl. In più, a luglio dello scorso anno vengono fuori le dichiarazioni del pentito Vittorio Foschini che racconta dei summit tra i clan calabresi (tra cui gli uomini del clan Mancuso della famiglia Tripodi) e siciliani che avvenivano nella discoteca Capriccio di Arcene. «Siamo stati ospiti loro presso tale discoteca ed alla presenza di tutti i soggetti sopra indicati ci fu presentato in un ufficio riservato il proprietario della discoteca o meglio come “subnome” indicato e voluto dalla famiglia Mancuso e Tripodi come gestore della discoteca». Foschini non ricorda il nome ma lo riconosce in una foto che gli mostrano gli inquirenti: è Lorenzo Suraci nato a Vibo nel 1951. Le ramificazioni delle cosche vibonesi al nord, in più occasioni portano il nome di Suraci. Indagini che vanno avanti da almeno due anni. Adesso sembrano aver trovato un centro di gravità, o meglio, una svolta che potrebbe venire presto alla luce.

 

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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