All’agricoltura dello Ionio cosentino il violento nubifragio costa oltre 20 milioni di euro. Questo quanto stimato dalla Coldiretti Calabria unitamente ai Consorzi di Bonifica dopo una prima ricognizione nella zona interessata. Si tratta di un primo bilancio a 48 ore dal tragico evento. La delimitazione del territorio prevalentemente va dal torrente San Mauro, in agro del Comune di Corigliano, al torrente Rubrica e Fosso Frascone nel Comune di Rossano. La superficie agricola interessata – si legge in una nota stampa di Coldiretti – è di circa 6500 ettari di cui circa 5000 ettari di agrumeti ed il resto (circa 1500 ettari) uliveti, zootecnia e ortaggi. Dei 20 milioni di euro di danni stimati complessivamente, 15 milioni sono riferiti alla necessità di risorse che servono a togliere il fango e materiale di risulta che ha invaso i campi nonché a ripristinare gli impianti di irrigazione delle aziende agricole colpite. Circa 5 milioni di euro, riguardano strade interpoderali, il canale adduttore del Consorzio di Bonifica, stalle, pozzi ed altre strutture aziendali.
Questa è, in sintesi, la mappa dei danni stilata a seguito del violento nubifragio e di cui «chiediamo il ristorno del 100% anche perché ancora una volta – commenta Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – l’ennesimo evento ha fatto capire che troppo cemento ed incuria fa male. E’ assolutamente impressionante vedere come il nubifragio abbia potuto annullare tutto l’impegno di lavoro e capitali di centinaia di imprese agricole nelle zone interessate. Occorrono misure urgenti, e oltre alla dichiarazione dello stato di calamità, Coldiretti Calabria, dopo aver già chiesto al Governo e alla Regione che nel masterplan sul Sud che presenterà di inserire, per la Calabria, la richiesta all’Unione Europea di una proroga, di almeno un anno, per l’utilizzo dei Fondi Comunitari, non spesi e a rischio restituzione, in modo da poterli impiegare per fare fronte alle drammatiche necessità presenti». Coldiretti chiama più direttamente in causa la Regione Calabria. Infatti chiede al presidente Oliverio di emanare a strettissimo giro, unitamente alla dichiarazione di emergenza e stato di calamità naturale, il bando a valere sulla misura 126 (calamità naturali) del PSR 2007-2013, con contestuale ricevimento delle domande da parte degli agricoltori. «Questa – prosegue Molinaro – è una prima ed immediata risposta considerati i notevoli danni arrecati e soprattutto perché esiste una agricoltura specializzata in particolare agrumeti. Piuttosto che restituire le somme non spese – aggiunge – si può venire incontro in modo concreto alle necessità impellenti. Se poi non si riesce entro il 31 dicembre 2015, i collaudi si possono trasferire sulla nuova programmazione 2014-2020 nella misura 5, come previsto dal regolamento. Occorre forte determinazione e dimostrare che ci sappiamo fare – ribadisce Molinaro – poiché in un medio periodo dobbiamo e possiamo fare del tutto per un reale sostegno alla ripresa delle attività economiche altrimenti si passeranno notti insonni aspettando la manna dal cielo».
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