«Dopo le violente precipitazioni che, unitamente all’incuria del territorio ed agli abusi su di esso, hanno provocato danni enormi alle comunità ioniche, in particolar modo a quelle rossanesi e coriglianesi, ed a tutti i cittadini, in special modo i turisti, temporaneamente soggiornanti, abbiamo preparato una mozione a sostegno dei cittadini e degli imprenditori che sono stati colpiti e abbiamo deciso di inviarla a tutti i parlamentari della Repubblica, invitandoli ad impegnare il Governo a tutela di chi è rimasto senza casa, senza lavoro e, in alcuni casi, ha perso veramente tutto». È quanto affermano, in una nota, i parlamentari Sebastiano Barbanti e Francesco Molinari. «In estrema sintesi, nella mozione – proseguono Barbanti e Molinari – chiediamo che le spese sostenute dalla Regione per la ricostruzione non siano conteggiate ai fini del patto di stabilità ma anche che vengano sospesi gli invii di cartelle esattoriali per il pagamento dei tributi, soprattutto quelli locali; che vengano previsti sgravi fiscali per la ricostruzione dei beni architettonici e culturali danneggiati; che per le costruzioni inagibili vengano sospesi i pagamenti dei mutui favorendo, nel contempo, l’accesso al credito per le aziende che devono rimettere in piedi la loro attività. Naturalmente, ci rendiamo disponibili fin da ora a valutare qualsiasi proposta integrativa di un impegno che vuole essere un approccio ad un problema che potrebbe, e non ce lo auguriamo, interessare in futuro, com’e’ purtroppo successo, altri territori della penisola e che vogliano farci pervenire gli altri parlamentari, in modo da rendere più celere possibile l’approvazione della mozione dai due rami del Parlamento». «Auspichiamo che tutti i parlamentari calabresi – concludono i due parlamentari – si facciano promotori, per i propri schieramenti, di questa mozione nell’ottica della migliore tutela del nostro territorio e del più rapido ritorno alla normalità della cittadinanza e delle attività produttive danneggiate e, per una volta, di una disinteressata unità d’intenti».
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