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I giorni difficili di Sacal

Sacal si avvia all’appuntamento con il suo immediato futuro? Martedì 18 agosto è possibile che sia il giorno più difficile della storia della società di gestione dell’Aeroporto di Lamezia Terme. Il…

Pubblicato il: 16/08/2015 – 8:04
I giorni difficili di Sacal

Sacal si avvia all’appuntamento con il suo immediato futuro? Martedì 18 agosto è possibile che sia il giorno più difficile della storia della società di gestione dell’Aeroporto di Lamezia Terme. Il Consiglio di amministrazione è chiamato a dare risposte sull’inchiesta giudiziaria che ha travolto il suo management. Su quella riunione saranno concentrate le attenzioni di una intera regione che chiede a gran voce un cambio di passo.

In un clima casualmente carbonaro, per effetto di una disposizione presidenziale che in quella settimana ha posto il personale amministrativo in ferie forzate, Massimo Colosimo e i sette che compongono la governance dell’Azienda dovranno decidere le risposte da dare alla Calabria e alle istituzioni interessate su una vicenda dai risvolti inquietanti, che non ha precedenti nella storia della Società.
Naturalmente bisognerà attendere la chiusura delle indagini; e poi alla Magistratura decidere. Tuttavia sarebbe bene tenere presente cosa si aspettano i cittadini da quella riunione. E non è azzardato sostenere che si aspettano ciò che Regione e Provincia di Catanzaro hanno chiesto: una inversione di tendenza dimostrabile con l’azzeramento di questo Consiglio di amministrazione e del management di Sacal.
La sospensione dei dirigenti inquisiti sarebbe una risposta dovuta non solo all’opinione pubblica bensì anche al principio della correttezza istituzionale, se si vuole dimostrare che si crede realmente nella necessità di far uscire la Calabria dalla condizione di crisi sostanziale in cui versa, ma pure morale, che la relega sul gradino più basso per sviluppo e povertà tra le regioni meridionali.
Per diventare credibili e per dimostrare una sostanziale inversione di tendenza che possa far riconciliare Sacal al territorio il suo Cda dovrebbe dimostrare nei fatti la volontà di sospendere gli ordini di servizio che riguardano il personale sin dal suo insediamento, compresi quelli che prevedono gli emolumenti ad personam. Ma dovrebbe interessarsi anche del direttore generale, trattandosi di un incarico tecnicamente delicato che richiede una preparazione specifica che va valutata da personale specializzato e non dagli stessi organi di gestione portati a selezionare con criteri di carattere generale che non sempre coincidono con la preparazione che si richiede nello svolgimento di un incarico simile.
Decidere queste cose per il Consiglio di Amministrazione di Sacal significherebbe rimanere ancorato al dettato della sua stessa “mission”: «… contribuire allo sviluppo socioeconomico della Calabria»; e sancire che, a prescindere dai risultati dell’inchiesta giudiziaria in corso, è ancora possibile credere nel riscatto di questa Terra; farla emergere dalla condizione di degrado e di povertà nella quale è stata trascinata per precise responsabilità ascrivibili non solo e non sempre alla presenza della criminalità organizzata, ma soprattutto alla malapolitica, ai poteri forti, alla corruzione e al malaffare.

*giornalista

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