COSENZA «Sono stato tentato fino alla fine di non rispondere neanche alle volgari calunnie e offensive – quanto infamanti – insinuazioni di natura tanto squallida, quanto completamente infondate che mi hanno visto protagonista sulla stampa nei giorni scorsi. Ma l’immagine e la dignità del sottoscritto, che vengono profondamente lese e minate da tali orribili brutture, mi obbligano a correre ai ripari, smentendo nella maniera più incisiva e categorica questo mare bugie e respingendolo totalmente, con tutta la forza espressiva di cui la mia coscienza è capace». È quanto afferma, in una nota, Aldo Figliuzzi consigliere provinciale di Cosenza e consigliere comunale di Castrolibero, tirato in ballo dal pentito Adolfo Foggetti e finito in alcuni verbali resi dal collaboratore di giustizia e ora al vaglio della Dda di Catanzaro
«Rimando, infatti, al mittente – aggiunge Figliuzzi – ogni più assurda e fantasiosa accusa con la più semplice e banale delle verità: io conosco, sì, i soggetti in questione, ma non ho mai avuto rapporti con tali esponenti in relazione alle surreali ricostruzioni così come riportate e riferite, né giammai avrei potuto consentire alla comunità che ho rappresentato, e rappresento, di venire trascinata in un simile mare di fango. La verità mi renderà “libero”: i fatti saranno acclamati e il mio nome risulterà limpido e “immacolato” come la mia coscienza. Giova ricordare che, in oltre 17 anni di amministrazione a tutti i livelli istituzionali, non ho fatto mai altro che curare e difendere gli interessi dei cittadini, senza mai essere neanche lontanamente sfiorato né dalla “tentazione”, né tantomeno dall’ombra di un sospetto di malcostume o di malaffare. Tra l’altro, va rivendicato con forza e autorevolezza l’ottimo operato delle amministrazioni guidate dal sindaco Orlandino Greco (con il sottoscritto vicesindaco e Luca Gigliotti presidente del Consiglio) che hanno ottenuto risultati straordinari sotto il profilo amministrativo e hanno consentito alla nostra Castrolibero di essere un punto di riferimento politico di grande lungimiranza e spessore per tutta l’area urbana cosentina e per la Calabria intera. Piena fiducia, quindi, alla magistratura che indaga, alla quale consegno la mia più pronta volontà di essere interrogato per fare piena luce su tutto quanto possa servire alla “causa della verità e della giustizia”».
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