Cento anni fa nasceva Giuditta Levato: la Cgil ricorderá la vita della contadina di Calabricata questa sera a Sellia Marina assieme alle istituzioni che hanno voluto partecipare da protagoniste a questo appuntamento. Tante le iniziative che negli anni si sono susseguite per tenere accesa la memoria su una donna straordinaria che ha pagato con la vita la ribellione sua e dei suoi compagni contro un sistema ed una società che sfruttava e costringeva alla povertà i lavoratori.
Voleva la terra, Giuditta Levato, quella che le spettava di diritto, per lei ed i suoi figli, per i suoi compagni. Per la terra è morta, uccisa a 31 anni nel corso di una manifestazione assieme alla creatura che portava in grembo. Oggi non vogliamo ricordare la morte di Giuditta Levato, ma le ragioni che, dopo cento anni, la tengono in vita. Non stiamo parlando di un’eroina, di una rivoluzionaria o di una “capo-popolo” ma semplicemente di una contadina, una donna semplice e forte che si batteva ogni giorno per mantenere la famiglia. Indaffarata negli affanni quotidiani, costretta a fare i conti con i soprusi e le privazioni del suo tempo. Una donna moderna, dunque, non molto distante dalle nostre attuali condizioni di vita. La sua grandezza sta nel fatto che ha scelto di rappresentare non solo il proprio bisogno ma di occuparsi degli altri, di condividere idee, progetti, sogni e passioni assieme ai suoi compagni.
La sua forza sono stati i tanti suoi compagni di lotta, coloro che hanno creduto che era giusto cambiare le cose, che la terra, il lavoro, una vita dignitosa sono diritti sacrosanti. Giuditta da sola non sarebbe stata ricordata, è grazie alle tante persone che insieme a lei hanno lottato, grazie a chi ancora non si arrende ai soprusi e si batte contro le ingiustizie, a chi non dimentica la storia che continua a vivere.
*Segretario generale Cgil Catanzaro
x
x