ROSSANO Quelle pompe che lavano le strade spazzano via anche la paura e l’angoscia che le popolazioni di Rossano e Corigliano vivono dallo scorso 12 agosto, quando il fango ha sommerso la Sibaritide. A una settimana dalla terribile alluvione, la situazione sta tornando alla normalità. E questo grazie soprattutto agli “angeli del fango”, i volontari che da mercoledì scorso non hanno smesso per un attimo di prestare soccorso, intervenire nelle emergenze e spalare il fango. Anche oggi il loro lavoro assieme a quello della Protezione civile continua.
«Da questa mattina a Rossano stanno lavando le strade – racconta Giuseppe Russo, il presidente dell’associazione “Magna Grecia off road” -. E noi stiamo andando a rimuovere un’automobile a metano che è rimasta in bilico su un muro. L’intervento di tutti i volontari è stato fondamentale nell’immediatezza del nubifragio. La situazione adesso è più tranquilla ma il lavoro va avanti. Nelle campagne limitrofe ci sono ancora auto sommerse. Nei giorni scorsi non ci siamo fermati un attimo: abbiamo spalato il fango, che poi era fogna, quindi c’era un problema igienico e operando con tempestività abbiamo evitato che si creasse anche un’emergenza sanitaria. Ora la corrente elettrica è stata ripristinata perché diversi cavi elettrici erano saltati. Quasi tutte le abitazioni e le strade sono state ripulite. I volontari hanno dato una mano ai proprietari per eliminare il fango dalle loro case. Restano da sistemare ancora i magazzini» .
La viabilità è stata ripristinata, ma molte persone sono andate via.
«La maggior parte – prosegue Russo – erano turisti e quindi sono tornati a casa. Mentre i rossanesi, che avevano la casa al mare, sono tornati nelle abitazioni in paese per permettere agli operatori di lavorare in tranquillità. Alcuni locali hanno preferito chiudere perché ormai la stagione turistica è stata compressa. All’inizio c’era un po’ di confusione, la gente era nel panico. Per questo l’intervento della mia associazione e di tutti gli altri volontari è stato fondamentale perché conosciamo il territorio: abbiamo rassicurato le persone, portato i soccorsi e spalato il fango. Era importantissimo rimuovere le cataste di auto e trasportare gli sfollati nei centri di accoglienza. Poi si è messa in moto la macchina dei soccorsi. Adesso, che lo stato di allerta è cessato e che si sta facendo un censimento dei danni, il nostro lavoro continua assieme agli operai dell’Afor, al personale della Protezione civile a ad altr volontari. Ma la situazione è sotto controllo: gradualmente si sta ritornando alla normalità. Grazie, ci tengo a ribadirlo, al supporto di tutti i volontari. A Corigliano, invece, è andata diversamente e da quello che mi raccontano ancora ci sono macchine da rimuovere. Alcuni ristoratori hanno cucinato ogni sera per portare la cena agli sfollati e i commercianti dello scalo di Rossano hanno portato tantissima roba per quelle persone. Il vescovo si è attivato subito per far allestire il centro di accoglienza. La macchina dei soccorsi ha funzionato, anche se c’è stata qualche pecca nel coordinamento».
Instancabili, da una settimana sono gli operatori di “Calabria verde” che stanno pulendo le strade di Rossano. Con tutti i mezzi a loro disposizione stanno sistemando le case allagate. Si tratta di circa quaranta persone che giorno e notte, assieme a diverse squadre della Protezione civile, non hanno smesso di spalare il fango e portare i soccorsi. Da una settimana sono lì anche i volontari della “Madonna del Rosario” di Mendicino coordinati da Eugenio Alfano. A fornire coperte, viveri, acqua, a immergersi nel fango per recuperare ciò che la furia della natura stava portando via. Un supporto psicologico, morale e soprattutto materiale indispensabile. Perché la macchina della solidarietà non si ferma mai.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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