ROSSANO «I danni per le zone alluvionate della fascia jonica cosentina sono di entità maggiore rispetto a quanto poteva ipotizzarsi nei primi giorni. Ancora molte sono le famiglie e le attività commerciali che non riescono a tornare alla normalità a Corigliano e Rossano. È opportuno che il governo nazionale nel prossimo Consiglio dei ministri, un po’ tardivo, faccia la sua parte così come stanno facendo le amministrazioni locali e il governo regionale che hanno chiesto lo stato di emergenza e la calamità naturale». È quanto sostiene, in una nota, la segreteria comprensoriale Pollino-Sibaritide Tirreno della Cgil. «È necessario – aggiunge il sindacato – che il governo destini immediatamente le risorse economiche per la messa in sicurezza dell’intero territorio ed il ripristino totale delle zone colpite che sono state devastate completamente. Occorre un piano di interventi strutturali che deve essere coordinato dalle istituzioni locali, regionali e nazionali e monitorate dall’Autorità anticorruzione e dalla Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso la Protezione civile affinché ogni risorsa economica stanziata venga utilizzata al meglio e dove serve. Chiediamo altresì che il Consiglio dei ministri approvi subito un pacchetto di misure, come già avvenuto in casi analoghi, per il ristoro dei danni subiti e per la sospensione delle imposte e dei tributi nazionali e locali per le famiglie e le imprese, dei mutui per le case e le attività colpite e delle tariffe dei servizi (Enel, Telecom, Eni)».
«La Cgil – è detto ancora nel comunicato – esprime apprezzamento per l’apertura del fascicolo di indagine da parte della Procura di Castrovillari per verificare eventuali responsabilità. Il territorio per decenni è stato vittima di aggressione e di cementificazione selvaggia ed abusivismo e sarebbe utile un’indagine a 360 gradi sui piani urbanistici e sulle concessioni edilizie rilasciate. Ribadiamo ancora una volta la necessità di un piano regionale e nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico, vero pericolo per l’incolumità delle popolazioni».
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