REGGIO CALABRIA “Sollecitato dalla base del movimento”, Carmelo Palamara decide di azzerare il Mir (“Moderati in rivoluzione” di Giampiero Samorì) nella provincia di Reggio Calabria per ritornare a Forza Libera.
“A cosa è servito rimanere tre anni ancorati a Giampiero Samorì (e averlo visto solo tre volte in tutto) – dice il coordinatore – ancora non lo abbiano capito; la sola speranza era che il movimento potesse crescere in tutta la Regione, con i supporti che il presidente del Mir aveva in mente (ma solo in mente) per rendere un movimento al pari di altri”.
“Abbiamo gestito per tre anni il Mir – prosegue Palamara – perché era parte integrante di Forza Italia, a sentire ciò che ha sempre professato Samorì, ma oggi che Verdini è uscito da Forza Italia e sicuri che il fondatore del Mir lo seguirà, (dati i legami più affettivi che politici) nel suo passaggio, non ravvisiamo le condizioni di poter continuare a stargli accanto”.
Non è tutto. Secondo il racconto dell’ormai ex esponente dei “Moderati in rivoluzione”, una delle motivazioni della fuoriuscita è “un ulteriore dato, consegnatoci dal coordinatore nazionale del Mir, di un possibile avvicinamento con l’ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti (per chi non lo avesse capito), che ancor oggi non ha trovato “riparo” politico, ci perdonerete la franchezza, ma non siamo ancora fuori di testa da poter pensare di continuare a gestire in modo “asfittico” un movimento quale è il Mir, nato in Calabria con le premesse su citate e finito peggio se a verificarsi saranno le ultime ‘news'”. Il possibile arrivo di Scopelliti, dunque, convince Palamara a fare un passo indietro in maniera piuttosto tranchant.
“Comunichiamo che le nostre strade da oggi porteranno a mete diverse, pur rimanendo sempre e comunque vicini a Forza Italia, riprendendo il cammino interrotto tre anni fa per portare avanti il nostro progetto originario che continuerà a chiamarsi Forza Libera. Ringraziamo Giampiero Samorì per aver tentato di “ubriacarci” con le sue idee innovative e fuori dalla più trita e ritrita solfa politica, ma col senno di poi, ci siamo ricordati di essere astemi”.
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