LAMEZIA TERME L’ultima (?) infatuazione (politica) di Peppe Scopelliti porta il nome di Mir. Si tratta del Moderati in rivoluzione, movimento fondato dall’avvocato modenese Gianpiero Samorì. Ci sarebbe infatti un dialogo, avviato un paio di mesi addietro, tra l’ex potenziale leader del centrodestra in un fantomatico dopo-Silvio (in questi mesi impegnato nel lancio del cantiere politico “Italia 2050”) e l’ex governatore calabrese dietro la decisione di lasciare il movimento ufficializzata da alcuni tra i dirigenti che hanno contribuito a fondare il Mir in Calabria. «A cosa è servito rimanere ancorati a Samorì – spiega Carmelo Palamara, ormai ex coordinatore del Mir reggino – per tre anni (e averlo visto solo tre volte in tutto) ancora non lo abbiamo capito. La sola speranza era che il movimento potesse crescere in tutta la Calabria. Dopo l’annuncio, consegnatoci dal coordinatore nazionale, su possibili nuovi arrivi, le nostre strade porteranno a mete diverse. Così, pur rimanendo sempre e comunque vicini a Forza Italia, riprendiamo il cammino interrotto tre anni fa per portare avanti il nostro progetto originario che continuerà a chiamarsi “Forza Libera”».
Le prove tecniche d’intesa tra Scopelliti e i vertici del Mir sarebbero in fase avanzata tale da consentire a Samorì e al coordinatore nazionale del movimento Gerardo Meridio. Davanti al secco «no, grazie» dei dirigenti locali, a Samorì e Meridio non è rimasto altro che prendere atto del rifiuto ad avviare ogni tipo di collaborazione politica con Scopelliti.
Ciò non significa che le parti – Scopelliti e Samorì sono entrambi reduci da un’esperienza deludente alle ultime elezioni europee – abbiano smesso di parlarsi. C’è chi azzarda che «qualcosa, alla fine, si farà». Certo, restano da capire tempi e modalità. Il discorso cammina parallelo all’interesse (mai celato) mostrato da Scopelliti nei confronti del progetto di rinascita della vecchia Alleanza nazionale. Non è un caso che tra i firmatari della mozione in vista dell’Assemblea nazionale indetta per il prossimo 3 ottobre risulti esserci il consigliere regionale Fausto Orsomarso, che può essere annoverato tra i custodi dell’ortodossia scopellitiana.
Quanto al Mir e al cantiere “Italia 2050”, il clima è quello di work in progress. Samorì, che viene segnalato sempre più in sintonia con Denis Verdini, sarà a Reggio Calabria lunedì 31 per una riunione organizzativa con alcuni dirigenti locali (in primis Fabrizio Condemi ed Ernesto Siclari tra i promotori del comitato per la ricostruzione del centrodestra a Reggio Calabria), interessati a questo progetto di rilancio dello schieramento moderato. Tra loro, seppur in posizione defilata, dovrebbe esserci pure Scopelliti.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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