È finito l'idillio tra il Cdu e Oliverio

CATANZARO «Oliverio dovrebbe dimettersi per coerenza con la propria storia». L’affondo, di certo non in punta di fioretto ma di sciabola, è di Mario Tassone, politico di lungo corso con un passato anche da viceministro alle Infrastrutture e Trasporti del secondo governo Berlusconi ed esponente – nel corso degli anni – di diversi movimenti di area democristiana.

Il segretario del Nuovo Cdu, durante la chiacchierata con giornalisti e iscritti al movimento seguita alla consueta messa annuale in memoria di Alcide De Gasperi, ha così affrontato senza peli sula lingua il tema della giunta tecnica che da poco più di un mese guida la Calabria. E il giudizio, non sugli assessori ma su Oliverio, è netto: «Ad Oliverio non perdonerò mai di aver contribuito, con i suoi comportamenti e le sue dichiarazioni, ad indebolire ancora una volta la politica. Dichiarare di voler costruire una giunta di “alto profilo” chiamando al suo fianco tecnici ed esponenti della cosiddetta società civile, crea un vulnus che io condanno perché rappresenta un segno di debolezza e incultura politica».

«Dire – continua Tassone – che chi non viene dalla politica ha un “profilo alto”, lascia intendere che chi alle spalle ha una storia fatta di esperienza politica, amministrativa ed istituzionale ha un profilo basso e questo è inaccettabile. Ecco, se davvero questo fosse l’assunto di Oliverio, allora il governatore dovrebbe dimettersi per coerenza con la propria storia e fare il possibile perché il suo successore sia un rappresentate della società civile, in cui non credo».

Alessandro Tarantino

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