CATANZARO I funerali non devono essere negati ma per i mafiosi la Chiesa «chiede che lo si faccia in forma semplice». Lo dice all’Osservatore Romano l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, postulatore della causa di canonizzazione di Pino Puglisi. «Massima prudenza e discernimento sono necessari perché la celebrazione della messa non venga strumentalizzata, destando scandalo. E in casi del genere ogni prete farebbe bene a sentire previamente il proprio vescovo», dice monsignor Bertolone.
«Dinanzi al mistero della morte – ha detto Bertolone -, la Chiesa non assume alcun atteggiamento di giudizio, ma affida nella preghiera la storia e la vita di ogni defunto alla misericordia di Dio. Nel caso di persone condannate per mafia, o chiaramente affiliate a organizzazioni malavitose, la Chiesa non nega, se richiesta dai familiari, i conforti religiosi, inclusa la celebrazione eucaristica, ma secondo le indicazioni rituali chiede che lo si faccia in forma semplice, senza pompa né fiori né musiche né canti né commemorazioni beatificanti».
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