CATANZARO Si svolgerà domani la cerimonia di consegna alla città delle reliquie di Sant’Omobono, al cui culto è intitolata l’antica chiesetta medievale in via De Grazia. L’iniziativa nasce per volontà dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, e grazie alla collaborazione della Diocesi di Cremona, città di cui Sant’Omobono è patrono. Il legame tra Catanzaro e Sant’Omobono risale all’XI-XII secolo, quando la chiesetta fu eretta sulle rovine di un antichissimo tempio del Sole divenendo sede per molto tempo della Congrega dei sarti. Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi è, infatti, protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti e divenne un punto di riferimento anche per la città di Catanzaro quando, intorno all’anno mille, divenne la prima in Italia a coltivare il gelso e il baco da seta. La cerimonia avrà inizio con una breve processione che partirà dalla chiesa di Sant’Anna per raggiungere quella di Sant’Omobono dove avverrà la simbolica consegna delle reliquie alla presenza dello stesso arcivescovo Bertolone, di don Daniele Piazzi, responsabile dell’Ufficio liturgico della Diocesi di Cremona, e del segretario del vescovo della città lombarda.
La giornata si concluderà con la celebrazione della Santa Messa. «Sarà una cerimonia particolarmente significativa per il capoluogo – ha detto il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo – non solo per la stretta collaborazione instaurata tra le Diocesi di Catanzaro e Cremona, ma soprattutto per l’opportunità offerta dalla Chiesa alla nostra comunità di rinsaldare il legame spirituale, sociale e culturale con le proprie origini, ben raffigurate dal mercante Omobono a cui è intitolata, unico esempio in Calabria insieme a Vibo, la chiesa più antica della città. Accogliere le reliquie del santo significa anche riappropriarsi della nobile storia di Catanzaro città della seta, celebrando la figura del commerciante di stoffe che si impegnò a raccogliere ed educare i ragazzi abbandonati e a riportare la pace nelle famiglie facendo proprio l’insegnamento della carità. Tutta la cittadinanza è, quindi, invitata a prendere parte ad un momento che celebrerà ancora una volta il profondo legame tra la Diocesi, le istituzioni e il territorio».
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