COSENZA Ci sono accertamenti in corso sull’affidamento di alcuni lavori da parte del Comune di Cosenza. Vige uno stretto riserbo sul caso – ormai diventato di interesse nazionale – delle luminarie della città dei Bruzi. Bocche cucite in Procura. Ciò che c’è di certo è che la guardia di finanza – che lo scorso 18 dicembre ha fatto “visita” a Palazzo dei Bruzi – su delega del procuratore capo Dario Granieri e dell’aggiunto Marisa Manzini sta spulciando una serie di atti (determine e delibere) acquisiti negli uffici dei Lavori pubblici e ha avviato accertamenti e verifiche.
Tutto è partito da alcuni esposti presentati in Procura. L’attività di indagine in corso sembrerebbe riguardare nel complesso l’affidamento di incarichi e lavori ad alcune ditte. Tra quelli finiti nel mirino anche quello relativo alle decorazioni della città dei Bruzi: si parla di 700mila euro spesi in tre anni. Sotto la lente ci sarebbero i lavori affidati sempre alla stessa ditta, la “Medlabor” con sede nel centro storico di Cosenza, e, come denunciato nell’esposto, ci sarebbero gli 1,5 milioni annui che il Comune paga a Enel Sole per la gestione dell’illuminazione pubblica. «L’affidamento di installazioni artistiche è riferito a prestazioni extracontratto», è stata la replica immediata del sindaco Mario Occhiuto. Proseguono, quindi, accertamenti e attività di indagine. Mentre il primo cittadino ha ribadito, nel corso di una conferenza stampa, che si tratta di un «complotto politico» snocciolando dati e numeri di un’amministrazione «trasparente».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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