REGGIO CALABRIA Cinque artisti al servizio della solidarietà. Una contaminazione di musica e poesia per sostenere la lotta contro la violenza di genere. “Incontri di voce in voce” – evento ideato e realizzato dalla fondazione “Giuseppe Marino” con l’obiettivo di raccogliere fondi in favore del centro antiviolenza “Casa delle donne” di Reggio Calabria – è andato in scena ieri sera sul palcoscenico del teatro Comunale “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. Lo spettacolo, condotto da Giuseppe Livoti, è stato voluto da Antonio Marino, presidente della stessa associazione nata nel 2011 con lo scopo di promuovere la conoscenza, non solo scientifica, ma anche letteraria e sociale. «In città ci sono tante voci – spiega Marino dal palco – che, se messe assieme, possono creare un corpo eccezionale. Bisogna cercare di conoscersi e unirsi: questo sarà una forza significativa di questa città».
Partner dell’iniziativa il Cif (Centro italiano femminile) della città, presieduto da Angela Laganà, che sottolinea la necessità di «sfruttare la suggestione delle voci, perché con i centri antiviolenza cerchiamo di dare voce alle donne attraverso un percorso che consente alle stesse di riprogettare la propria vita».
Una crossover fatta di ritmi ancestrali, energie del Sud, musicalità partenopee, poesia greca, note swing e blues, fino alle più classiche canzoni del panorama musicale italiano, accompagnata da musicisti d’eccezione (Luca Urciuolo, pianoforte e fisarmonica; Paolo Del Vecchio, chitarre e mandolino; Sasà Pelosi, basso acustico; Ivan Lacagnina, percussioni; Giorgio Mellone, violoncello).
Fabio Macagnino, presentato come un «collante tra Calabria e grecità», fa da apripista assieme al suo gruppo, la “Jasmine Coast band” (Giuseppe Barcella alla chitarra elettrica; Salvatore Marra al basso; Domenico Pizzimenti alla batteria; Pasquale Campolo al pianoforte e fisarmonica; Vanessa Macagnino, lira e tamburello).
Quattro brani che affondano le radici nei suoni della tarantella e nei suoi balli. Scenografico l’ingresso sul palco di due enormi burattini: una dama e un cavaliere hanno interpretato una delle sue ultime canzoni.
Patrizio Rispo – attore di teatro, cinema e televisione noto al grande pubblico per la partecipazione alla soap “Un posto al sole” –, recita due poesie dal suo leggio: “Perché”, dello stesso Marino e “Tieni sempre presente” di Madre Tersa di Calcutta; dedicata alla donna che gli succederà sul palco. È la volta della Grecia e delle sue vibranti corde con Marina Mulopoulos, cantante italo-greca che sperimenta il blues della propria voce/strumento. Quattro brani anche per lei dalla forte eco di riscatto e risvegli di coscienze. Giusto il tempo di un assolo dell’orchestra – che coinvolge il pubblico a tempo di swing –, e torna Patrizio Rispo con un’ultima poesia. Per Barbara Buonaiuto il lavoro con l’orchestra italiana di Renzo Arbore farà da fil rouge tra i quattro brani in cui si esibirà. Dal palco dichiara: «Stasera ho indossato le perle; le perle sono lacrime; le donne hanno pianto già troppo». Ma sarà la poliedrica teatralità di Cosmo Parlato a dar vita alla rivisitazione di successi mondiali studiati e interpretati in chiave etnica-popolare: “Call me” di Blondie e “Non voglio mica la luna” della Bertè, otterranno il consenso totale della platea.
Insieme sul palco, i quattro cantanti omaggeranno la Calabria con una dedica a Rino Gaetano e alla sua “Gianna”. In chiusura, Patrizio Rispo ricorderà l’indimenticato Pino Daniele a un anno esatto dalla sua scomparsa con un augurio «siate felici». Marina Mulopoulos saluterà l’artista napoletano con una commossa versione di “Mo basta”.
Miriam Guinea
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