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Oliverio sceglie i giornalisti ma è giallo sulle date

CATANZARO La tempistica è perfetta. Dopo la pubblicazione dell’elenco (ne abbiamo dato notizia qui) dei giornalisti tra i quali il governatore potrà “pescare” per formare il “nuovo” ufficio stampa,…

Pubblicato il: 05/01/2016 – 15:07
Oliverio sceglie i giornalisti ma è giallo sulle date

CATANZARO La tempistica è perfetta. Dopo la pubblicazione dell’elenco (ne abbiamo dato notizia qui) dei giornalisti tra i quali il governatore potrà “pescare” per formare il “nuovo” ufficio stampa, la scelta di Oliverio non si è fatta attendere. Più che una scelta, si tratta di una conferma: il decreto, firmato dal governatore lo scorso 30 dicembre, lascia al proprio posto Francesco Dinapoli («con la qualifica di vicecaporedattore e vicecapo ufficio stampa), Maria De Vincenti («con la qualifica di caposervizio») e Mario Tosti, «con funzioni di cinefotoreporter e vicecaposervizio». I tre rappresentano lo zoccolo duro della comunicazione di Mario Oliverio, che seguono da quando era presidente della Provincia di Cosenza, ruolo che l’attuale presidente della giunta regionale ha ricoperto per più di nove anni, prima delle elezioni del 2014, nelle quali ha sconfitto Wanda Ferro.
La selezione appare la traduzione del criterio principe individuato dalla giunta regionale: una decisione, cioè, «orientata agli obiettivi di carattere strategico richiesti all’ufficio stampa, nell’ambito dei processi di pianificazione e di indirizzo politico determinati dagli organi di governo». E il governatore ha scelto i suoi fedelissimi due giorni dopo la trasmissione dell’elenco che il Corriere della Calabria ha pubblicato lunedì, «considerate le esperienze professionali indicate nei curricula». Oliverio avrebbe la possibilità di scegliere ulteriori cinque giornalisti (utilizziamo il condizionale perché non è detto che se ne avvalga) per “chiudere” la squadra ipotizzata dalla manifestazione d’interesse. I tre contratti sottoscritti sono a tempo determinato fino al termine del mandato. Dinapoli, De Vincenti e Tosti affiancheranno Oldani Mesoraca, capo dell’ufficio stampa e unico dipendente di ruolo della Regione in quel settore (anche se, a questo proposito, c’è più di qualche dubbio: ne abbiamo parlato in questo servizio). 

IL GIALLO SULLA DATA Figuriamoci se anche in una banalissima procedura per nominare tre componenti dell’ufficio stampa non ci scappava un piccolo giallo. Per raccontarlo basta rifarsi agli atti ufficiali pubblicati sul sito della Regione. Il primo (l’elenco con i 90 nominativi “superstiti” dalla prima selezione, che in realtà consisteva nell’invio di un paio di documenti via email) è stato pubblicato lunedì 4 gennaio sul portale dell’ente. Nonostante questo, porta la data del 4 dicembre 2016.

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Un banale errore materiale. È l’ipotesi più probabile. Ma se la rosa è stata pubblicata ieri, allora come ha fatto il governatore a scegliere i tre giornalisti il 30 dicembre, cioè cinque giorni prima? Questa la versione sulla tempistica offerta dal decreto firmato da Oliverio: il gruppo di lavoro che ha effettuato la selezione è stato costituito il 16 dicembre, il risultato è arrivato il 28 e Oliverio ha effettuato le scelte il 30. Nel migliore dei casi, le due comunicazioni – entrambe fornite dalla burocrazia regionale – non aiutano a fare chiarezza.

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L’INTERVENTO DI CARLO PARISI. «Nella calza della befana di questa Calabria che, sotto molti aspetti, nonostante i proclami, rinuncia ad essere una regione normale, – commenta Carlo Parisi, segretario generale aggiunto della Fnsi – è davvero triste dover constatare che Oliverio ha fatto quello che le peggiori amministrazioni non avevano mai osato fare. Promuovere una manifestazione d’interesse per illudere quasi duecento colleghi che qualcosa, finalmente, fosse cambiata, ma poi scegliere le stesse tre persone assunte, appena arrivato, per chiamata diretta. Tanto valeva assumerle direttamente senza questa sceneggiata che, ripeto, va in direzione opposta a quel segnale di cambiamento vero che una regione come la Calabria avrebbe meritato, garantendo giustizia a quanti non ne possono più di selezioni discutibili e incarichi distribuiti a destra e a manca ad amici, amici degli amici o, come nel caso in questione, soggetti disponibili ad attuare processi di pianificazione e di indirizzo politico determinati dagli Organi di Governo. Senza contare – ricorda Parisi – il capitolo relativo a “qualifiche e funzioni”, lapalissianamente chiare a tutti tranne che alla Regione Calabria che pretende di affidare mansioni di lavoro subordinato con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, ovvero autonoma, esponendo l’ente al fondatissimo rischio di notevoli esborsi derivanti dalla scontata azione ispettiva per la regolarizzazione delle posizioni contrattuali. Ma non è tutto. I giornalisti esclusi dalla graduatoria si sentono beffati anche dal fatto che, a poche ore dalla pubblicazione dell’elenco che riporta la data del 4 gennaio 2016, è comparso sul sito della Regione Calabria il decreto di nomina per tre giornalisti che vanno a comporre l’ufficio stampa della giunta regionale. Un decreto firmato dal governatore il 30 dicembre. Un “giallo” che, come ha rilevato, ad esempio, il Corriere della Calabria, fa emergere come Oliverio – aggiunge Parisi – abbia scelto i tre giornalisti cinque giorni prima della pubblicazione dell’elenco. Oppure, osserva sempre il Corriere della Calabria, “il gruppo di lavoro che ha effettuato la selezione è stato costituito il 16 dicembre, il risultato è arrivato il 28 e Oliverio ha effettuato le scelte il 30. Nel migliore dei casi le due comunicazioni, entrambe fornite dalla burocrazia regionale, non aiutano a fare chiarezza. Già, fatti, circostanze, “coincidenze”, irregolarità, fin troppo ovvie, previste e scontate. “Cambiare tutto per non cambiare niente”. Anzi, per cambiarlo in peggio, considerata l’esplosiva questione dei contratti di lavoro e il legittimo contenzioso già avviato da quanti, giustamente, si ritengono – conclude il segretario generale aggiunto della Fnsi – vittime dell‘ennesima, inaccettabile, beffa».

 

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