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Tallini boccia la riforma della legge urbanistica

CATANZARO «Su un settore per più aspetti delicatissimo come l’urbanistica, si avverte, ancora una volta, l’atteggiamento dispotico del presidente Oliverio, allergico al confronto ma soprattutto det…

Pubblicato il: 06/01/2016 – 9:17
Tallini boccia la riforma della legge urbanistica

CATANZARO «Su un settore per più aspetti delicatissimo come l’urbanistica, si avverte, ancora una volta, l’atteggiamento dispotico del presidente Oliverio, allergico al confronto ma soprattutto determinato a mettere in atto la volontà dell’uomo solo al comando». È quanto afferma in una nota il consigliere regionale Mimmo Tallini. Che aggiunge: «È un vizio, questo del presidente Oliverio che tende ad ignorare le ragioni degli altri. Soltanto che non fa i conti con la realtà, che è fatta non solo di yes men, ma anche di eletti dal popolo che non intendono rinunciare, per nessuna ragione, alle loro prerogative di vigilanza e controllo».
Secondo l’esponente del centrodestra «è stato veramente incredibile il comportamento autoreferenziale del presidente Oliverio e dell’assessore all’Urbanistica Rossi nel procedimento con cui sono state approvate le modifiche alla legge urbanistica regionale. Solo nelle funzioni di vicepresidente della quarta commissione “Urbanistica e Territorio” il sottoscritto è venuto a conoscenza e parzialmente delle iniziative intraprese dall’assessore Rossi a proposito delle modifiche alla legge urbanistica regionale. Già in sede di esame del provvedimento in commissione avevo fatto rilevare diverse criticità, in particolare la violazione di norme statutarie e costituzionali, per la mancata concertazione e per la violazione del principio di sussidiarietà, oltre ad altri profili urbanistici impattanti sulla gestione del territorio e quindi anche sull’autonomia degli enti istituzionali territoriali (Comuni e Province) del tutto all’oscuro delle riferite modifiche». 
A parere di Tallini «l’assessore Rossi e il presidente Oliverio fanno finta di non sapere che la legge urbanistica regionale è stata approvata dopo anni di concertazione con i soggetti istituzionali che interagiscono sul territorio e che ogni ulteriore modifica effettuata successivamente è sempre stata oggetto di concertazione, sempre prescindendo dal colore politico dell’Amministrazione regionale pro tempore.  Nel mio intervento in Consiglio ho ribadito l’assurdità politica, ma anche le gravi violazioni normative incidenti sulla riforma della  legge urbanistica regionale, ma anche relativamente all’approvazione del Quadro territoriale regionale paesaggistico, portato in Consiglio per l’approvazione definitiva, ma  senza aver spettato  l’obbligatoria concertazione e pubblicità, relativamente alle modifiche introdotte in seguito alla valutazione delle osservazioni presentate dai soggetti territoriali interessati e, ancora peggio senza l’obbligatorio parere della competente commissione consiliare di cui faccio parte”. Sottolinea il consigliere regionale: “Soltanto la determinazione con cui ho ritenuto di esprime la mia contrarietà a questo metodo unilaterale e autoritario del presidente Oliverio e il mio dissenso a tutela di tutti i soggetti istituzionali interessati (Comuni, Province, Ordini professionali, categorie produttive ecc…) hanno costretto la maggioranza di centrosinistra a ritirare l’approvazione del Quadro territoriale regionale paesaggistico. Di ritirarlo allo scopo di consentire l’indispensabile fase di concertazione e di acquisirne del parere della Commissione competente. E meno male! Giacché – incalza sempre Tallini – all’interno del Qtrp sussistono ancora norme che incidono fortemente sulle destinazioni edificatorie dei Piani regolatori generali vigenti che potranno essere, nel rispetto dei principi di concertazione e di sussidiarietà, valutate in contraddittorio con tutti i soggetti istituzionali territoriali che ne hanno titolo ed eventualmente modificate allo scopo di non arrecare altri danni all’economia calabrese specie dal punto di vista occupazionale». 
«La riforma della legge urbanistica – rileva sempre il consigliere regionale – per quanto sia stata oggetto di emendamenti correttivi in funzione delle distorsioni da me rilevate in Commissione e ribadite nel mio intervento in Aula, presenta comunque delle criticità, relativamente all’applicazione dell’art. 65 e dell’art. 27 ter, in particolare per la parte delle norme transitorie che, nella gran parte dei Comuni, finiranno col bloccare ogni iniziativa edilizia. Ecco perché, dinanzi a questo approccio alla legislazione che dovrebbe far accapponare la pelle a chi ha un minimo d’attenzione per le istanze del territorio, costituisce veramente un insulto alla verità l’intervento dell’assessore Rossi che sulla stampa ha dichiarato che le modifiche alla legge urbanistica sono state oggetto di concertazione “certosina” con i soggetti istituzionali interessati. Ha detto il falso! In un settore così importante, da un assessore tecnico ci si aspetterebbe perlomeno il rispetto dei principi generali della partecipazione democratica e invece, a quanto pare, a tutto ciò Rossi fa solo una pernacchia. Sono convinto che, dinanzi a questo quadro politico ed amministrativo desolante, gli Ordini professionali, i Comuni, le Province, le categorie produttive, totalmente delegittimati nei loro ruoli istituzionali dal governo della Regione, non potranno che manifestare la loro netta contrarietà verso una gestione politica del territorio totalmente disancorata dal rispetto delle leggi e dei valori costituzionali».

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