La quinta sezione del Consiglio di Stato ha completamente ribaltato l’orientamento precedentemente espresso dal Tar Calabria di Catanzaro sulla vicenda dell’edilizia sociale, accogliendo l’appello proposto dalla Regione Calabria, difesa dall’avvocato Giovanni Spataro. Come si ricorderà, dopo pochi mesi dell’insediamento della giunta Scopelliti, l’assessorato ai Lavori pubblici guidato all’epoca da Pino Gentile aveva annullato il bando di edilizia sociale emanato dalla precedente giunta ritenendo che nell’atto ci fossero numerose criticità. Il nuovo bando targato Gentile è stato però poi impugnato da alcune ditte a cui il Tar Calabria ha dato parzialmente ragione. E nel frattempo la Procura della Repubblica di Catanzaro ha avviato un procedimento penale per abuso d’ufficio ed altro.
Il Consiglio di Stato dunque, con sentenza depositata il 30 dicembre 2015, ha accolto pienamente le argomentazioni difensive dell’avvocato Spataro. Secondo i giudici, infatti, «la sola presenza dei gravi vizi del procedimento (il primo bando) riscontrati ex post dall’amministrazione … comunque ictu oculi evincibili dall’accurata istruttoria posta in essere dall’amministrazione, giustificano l’esercizio del potere di autotutela (il suo annullamento)». E ancora: «L’interesse pubblico alla revoca dell’illegittimo finanziamento prevale sull’eventuale affidamento ingenerato nel beneficiario soprattutto quando, considerando le modalità palesemente illegittime attraverso le quali quest’ultimo si è visto assegnare il beneficio economico, è da escludere che si possa essere ingenerato un qualsivoglia legittimo affidamento». I giudici inoltre rilevano che «l’annullamento in autotutela dell’illegittima ammissione al finanziamento, peraltro, ha natura sostanzialmente doverosa sotto il profilo delle responsabilità e della legittima gestione delle risorse pubbliche». «Non rileva – si legge ancora nel provvedimento – nella specie solo la validazione della spesa da parte dell’Amministrazione, ma anche la necessità stessa di ripristinare la legalità violata che ha originato una indebita erogazione (anche potenziale) di benefici economici comunque a danno delle finanze pubbliche».
Secondo l’avvocato Guido Siciliano, difensore di Pino Gentile e Antonio Capristo nel procedimento penale pendente alla Procura della Repubblica di Catanzaro, il Consiglio di Stato «ritiene che l’operato della Regione Calabria e quindi del mio assistito Gentile, non solo è esente da qualsiasi responsabilità, ma era doveroso annullare il primo bando per ripristinare la legalità. Provvederò immediatamente al deposito della sentenza presso la Procura di Catanzaro, chiedendo, al dott. Domenico Guarascio e alla dott.ssa Fabiana Rapino, che seguono il caso, l’archiviazione del procedimento penale a carico dei miei assistiti».
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