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Trasporti, ecco il piano "calabrocentrico"

CATANZARO Un piano finalmente “calabrocentrico”. Che punta a riportare la regione nel cuore operoso del Mediterraneo e dell’Europa; che possa fungere da molla per lo sviluppo dell’economia locale; …

Pubblicato il: 08/01/2016 – 16:50
Trasporti, ecco il piano "calabrocentrico"

CATANZARO Un piano finalmente “calabrocentrico”. Che punta a riportare la regione nel cuore operoso del Mediterraneo e dell’Europa; che possa fungere da molla per lo sviluppo dell’economia locale; che favorisca la mobilità tra tutte le parti della Calabria stessa. Il nuovo Piano dei trasporti (Prt) potrebbe dare la stura a una grande rivoluzione in uno dei settori più critici, arretrati e malmessi, da cui dipende fortemente lo sviluppo dell’intera regione. La giunta regionale ha ratificato il primo step: l’approvazione delle linee guida. Il secondo è l’ultimazione del Prt, a cui l’assessore ai Trasporti Francesco Russo sta lavorando senza sosta da mesi. Poi il Piano sarà presentato in consiglio regionale, per l’approvazione definitiva. Un cronoprogramma che stavolta sarà stringente. Russo non ha intenzione di perdere altro tempo, la Calabria aspetta il Prt dal 1997. E ora ci siamo quasi.
«Il ruolo del Prt è molteplice: da una parte diviene lo strumento di connessione tra politiche istituzionali di vario livello territoriale, dall’altra è un elemento importante per lo sviluppo di politiche attive dei comparti industriali, agricoli e turistici», spiega l’assessore regionale al Corriere della Calabria.

Russo
(L’assessore Francesco Russo)

I DIECI OBIETTIVI Il Prt ideato da Russo indica 10 obiettivi strategici per tutto il “sistema mobilità”: 1. formazione, ricerca, informazione e innovazione; 2. aree urbane; 3. servizi di mobilità passeggeri su scala regionale; 4. servizi di mobilità passeggeri su scala nazionale e internazionale; 5. sistema logistico; 6. sistema “core” Gioia Tauro-Calabria; 7. offerta infrastrutturale di lungo periodo; 8. sostenibilità, semplificazione e snellimento, sicurezza e legalità; 9. pianificazione; 10. programmabilità delle risorse finanziarie.
«Il Piano – continua Russo – si colloca in parallelo con i piani economici e finanziari della Regione, tra cui Por e Igq, e costituisce elemento di riferimento per lo sviluppo della pianificazione di settore e locale, strumento di intervento per gli interventi invarianti del Paese e dell’Ue e di interfaccia per il Pon. È quindi necessario costituire un’azione di governo forte e unitaria su tutto il Sistema dei trasporti e della logistica per utilizzare al meglio le infrastrutture attuali e le risorse disponibili, al fine di permettere che il Sistema mobilità sia un’opportunità per la Calabria».

IL PIANO Il Prt è atteso da quasi vent’anni. Quello tuttora in vigore (previsto da una legge regionale del 1986) risale al lontano 1997. Il nuovo Piano si sviluppa sulle peculiarità di una regione con un’accidentata conformazione geo-morfologica e con un sistema di trasporto insufficiente, sia dal punto di vista delle infrastrutture che da quello dei servizi. Tutte condizioni che rendono difficile la mobilità interna ed esterna di passeggeri e merci e che rappresentano un freno allo sviluppo socio-economico della regione. «Il Prt – riflette Russo – è tanto più necessario in quanto si colloca in una fase dello sviluppo della Calabria particolarmente complessa, determinata dalla crisi economica che ha investito l’Italia e più in generale l’Occidente». Ecco perché «la ripresa della regia regionale del processo è tanto più necessaria, dal momento che il sistema presenta forti segnali di debolezza intrinseca che, sommati alla crisi complessiva, generano una caduta verticale della capacità di rispondere alle sfide che pone il momento».

SISTEMA MOBILITÀ Serve, dunque, una “vision” diversa, grazie alla quale il “Sistema mobilità” diventi il motore di un nuovo progresso economico. «Il recupero della carenza nelle infrastrutture e dell’efficienza dei servizi è decisivo per il radicamento delle attività industriali, in quanto l’efficientamento dei trasporti è elemento centrale per la crescita del valore aggiunto, con l’immissione di quantità potenzialmente imponenti di logistica territoriale. Rafforzamento dei trasporti e qualità della logistica diventano allora pilastri portanti per il radicamento e l’espansione del settore manifatturiero e dell’agroalimentare».

IL COLLEGAMENTO CON L’ASIA È ovvio che dalla fortuna del Prt dipende il riposizionamento della Calabria nell’ambito delle grandi catene logistiche internazionali che collegano i macro-mercati dell’Asia con l’Ue. Senza dimenticare gli scambi tra i Paesi del Nord Europa con quelli della sponda sud del Mediterraneo. In questo senso il Prt sembra pienamente allineato con il Piano nazionale strategico della Portualità e della logistica e con le varie direttive europee.

AEROPORTI Va anche ripensato il ruolo dei tre aeroporti regionali di Lamezia, Reggio e Crotone. «Le prospettive di sviluppo, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale, riguardano la specializzazione di ciascuno scalo», chiarisce Russo.
Ma una parte significativa potrebbe giocarla anche il settore crocieristico, attraverso la messa a sistema di un insieme di porti da inserire in circuiti e itinerari nel bacino del Mediterraneo.

LE INFRASTRUTTURE Altra questione strategica è quella relativa alle cosiddette “infrastrutture lineari”, cioè strade e ferrovie. Anche in questo caso le prospettive del Prt sono coerenti con le indicazioni comunitarie. «Le infrastrutture e i servizi per la mobilità sono disegnati per garantire lo sviluppo delle reti europee e l’accesso dai territori calabresi. Questi corridoi rappresentano un’opportunità per il porto di Gioia Tauro affinché diventi una delle principali porte d’accesso del Southern range europeo. Infatti le azioni del Prt perseguono i target nazionali ed internazionali per la mobilità di persone e merci», chiarisce Russo.

MOBILITÀ SOSTENIBILE Mobilità, certo, ma che sia sostenibile. Tra gli obiettivi del Prt c’è la necessità di garantire sistemi di trasporto in grado di rispondere ai bisogni economici e sociali della persone, minimizzandone, allo stesso tempo, l’impatto negativo sull’economia e l’ambiente. Così come centrale è il tema della sicurezza, «intesa sia come prevenzione degli infortuni legati alla mobilità, sia come protezione da atti criminali. «Per la prima volta verrà considerata non solo come costo, ma come prospettiva di crescita tecnologica, industriale ed economica».

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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