LOCRI Sconfitte sul campo, ma vincitrici comunque della partita più dura. Escono a testa alta fra gli applausi di tutto lo stadio le ragazze dello Sporting Locri, consapevoli che questa non sarà l’ultima partita della stagione. In tanti hanno assicurato loro che le annunciate dimissioni del presidente Armeni non avrebbero compromesso il campionato, ma è toccato a loro – in campo – dimostrare di avere la voglia e il cuore di farlo.
TUTTI CON LOCRI A sostenerle ci sono la città, la provincia, la regione, con loro si è schierata la politica nazionale – la selezione delle parlamentari sarà in campo con loro l’8 marzo – ed anche il presidente della Figc Carlo Tavecchio è intervenuto in maniera chiara, assicurando la propria vicinanza «a una città e a una squadra vittime di dinamiche che nulla hanno a che vedere con lo sport». Dalla Federazione è arrivato anche l’impegno – concreto – di mettere il Locri in condizioni di terminare il campionato. Allo stato però il futuro della società sembra ancora incerto. Quattro aziende calabresi, fra cui la Stocco & Stocco del vicepresidente del consiglio regionale Francesco D’Agostino, si sono dette disponibili a finanziare la squadra fino alla fine del campionato, per il futuro invece – ha anticipato il sindaco – ci potrebbe essere un imprenditore romano interessato a rilevare la società. Ma per adesso tutto rimane nel campo delle ipotesi.
(Il presidente della Figc Tavecchio arriva a Locri)
CON ARMENI E’ ROTTURA Quella che sembra certa è invece la rottura del presidente Armeni con la squadra e il ct Lapuente. «Ci sentiamo deluse perché non ha esitato ad abbandonare la squadra», ha detto in mattinata Antonellla Sabotino, veterana dello Sporting. Ancora più duro di lei è stato il mister, «dovevamo tornare qui il 4 gennaio, ma mentre eravamo in Spagna ci hanno detto che non sarebbe stato necessario perché la squadra sarebbe stata ritirata dal campionato. Non ci sentiamo abbandonati, ma delusi, perché questo non è modo di fare le cose». Parole che devono aver fatto infuriare Armeni, sempre determinato a dimettersi, ma per legge ancora in possesso dei poteri da presidente, che non ha esitato ad utilizzare per imporre il silenzio stampa alla squadra, con cui la rottura è ormai netta. Né le giocatrici, né il ct Willy Lapuente gli hanno rivolto la parola quando in mattinata si è presentato per assistere all’allenamento di rifinitura. Nessuno lo ha cercato prima del match, ma al termine della partita il presidente ha preteso una riunione con le giocatrici e il ct per «chiarire la situazione». Loro con Armeni sembrano non voler avere alcun rapporto, ma ufficialmente lui rimane il presidente dello Sporting.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.
La tua è una donazione che farà notizia. Grazie
x
x