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Calabria porta d'ingresso della Russia

REGGIO CALABRIA Calabria, porta per il Mediterraneo e l’Europa? In Russia, sono convinti di sì. Anche perché ad assicurare che nessuno la sbatterà sul muso agli uomini del presidente Vladimir …

Pubblicato il: 11/01/2016 – 10:38
Calabria porta d'ingresso della Russia

REGGIO CALABRIA Calabria, porta per il Mediterraneo e l’Europa? In Russia, sono convinti di sì. Anche perché ad assicurare che nessuno la sbatterà sul muso agli uomini del presidente Vladimir Putin arrivati a tastare concretamente il terreno in riva allo Stretto con in testa il plenipotenziario della Federazione Russa in Italia Sergej Razov,  c’è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti, Marco Minniti. I due si sono incontrati oggi a Reggio Calabria per un incontro pubblico sulle opportunità di scambio commerciale e sviluppo industriale nella punta dello Stivale e un breve faccia a faccia riservato, ma è evidente che la comune costruzione di progetti fra i due va avanti da tempo.

PEZZI DA NOVANTA Fedelissimo del presidente Putin e uomo forte di Russia Unita, Razov non si muove per fare passerella. Lo stesso si può dire per Minniti che pur di essere presente oggi in riva allo Stretto senza mancare agli impegni romani ha preso due aerei in meno di cinque ore. Ma l’importanza della partita in corso sembra giustificare tanto impegno. In ballo ci sono accordi economici e commerciali importanti, ma soprattutto una piccola rivoluzione strategica.

NUOVO CORSO Smussata la posizione spudoratamente filoatlantica del recente passato, l’Italia sembra da tempo volersi riavvicinare alla Russia. Non ne ha fatto mistero il premier Renzi con le sue dichiarazioni di netta contrarietà alle sanzioni, lo sbandierano da tempo i grandi gruppi industriali italiani che con l’entrata in vigore del blocco hanno visto sfumare grandi affari in terra straniera. Per ricucire i rapporti sul piatto – con la benedizione della Bocconi che da tempo ne studia la fattibilità e il lavoro della General Invest in Bielorussia a spianare la strada – c’è un progetto di partnership economica e commerciale con la Calabria, una prospettiva di sviluppo turistico che per viaggiatori russi rimasti orfani delle spiagge turche da quanto Erdogan e Putin sono ai ferri corti, ma soprattutto uno snodo strategico fondamentale: il porto di Gioia Tauro.

PORTO DI GIOIA TAURO Infrastruttura da tempo abbandonata alla mera sopravvivenza e reiteratamente mancata promessa di sviluppo delle amministrazioni locali calabresi, oggi lo scalo sembra entrare nei piani strategici della Federazione russa. E non solo per le possibilità commerciali ed industriali che il porto e la costituenda Zes – zona economica speciale – rendono molto concrete. Forte della sua posizione strategica, lo scalo calabrese potrebbe diventare anche una casella fondamentale per la nuova politica russa nel Mediterraneo, tanto sul fronte della sicurezza, come dei rapporti internazionali.

SCENARIO INTERNAZIONALE Se l’Italia è una portaerei naturale sul Mediterraneo, la Calabria ne è la punta avanzata, dunque uno sbocco che al governo Putin potrebbe interessare molto. Il conflitto in Siria, l’avanzata di Daesh, la polveriera Libia hanno rimesso il ruolo della Russia al centro dell’agenda diplomatica occidentale, con la consapevolezza che si tratta di un attore da cui non si può prescindere. Parole di miele per il governo Putin, nonostante gli annunci ferito – come il crollo del rublo dimostra – da quelle sanzioni che iniziano a pesare – e tanto – anche in Europa.

LA SCOMMESSA DI MINNITI Se e in che misura possa toccare alla Calabria giocare un ruolo nel riassetto degli equilibri internazionali – guadagnandoci nel frattempo un bel po’ di opportunità di sviluppo – allo stato non è dato sapere con precisione. Di certo, Minniti ci crede. E le sue conclusioni all’incontro pubblico di Reggo, moderato dal direttore del Corriere della Calabria e dell’agenzia Agv Il Velino Paolo Pollichieni, lo dimostrano. «Per la propria posizione – spiega  il sottosegretario con delega a Servizi segreti – la Calabria svolge un ruolo cruciale per gli interessi economico-sociali e la sicurezza dell’intero pianeta. Nel raggio di poche centinaia di miglia da qui si giocano partite decisive per il futuro umanità: la Siria, la Libia, l’Egitto, la Tunisia. Tutto questo dimostra che bisogna costruire una fortissima cooperazione anche fra soggetti diversi».

LA CHIAVE DELLA STABILIZZAZIONE Per Minniti le questioni oggi aperte sono chiare e anche le possibili soluzioni. «La partita della stabilità  – dice – ha bisogno di avere più protagonisti. La conferenza di Vienna è il primo punto da cui partire perché vede seduti insieme i principali protagonisti. Lo spirito di Vienna non deve essere disperso. E poi la conferenza di Roma sulla Libia. E proprio sulla stabilizzazione di questo Paese si gioca parte rilevante di questa partita. Dobbiamo costruire mattone su mattone una configurazione piena del dialogo. A partire dagli accordi di Minsk che devono diventare realtà e poi occorre accelerare per il superamento delle sanzioni». Uno scenario complesso in cui l’emancipazione da scalo dimenticato a snodo strategico di Gioia Tauro – ci tiene a sottolineare – potrebbe avere un ruolo. «In questo ambito – afferma – la collocazione geografica della Calabria è un patrimonio straordinario: Gioia Tauro è un elemento fondamentale per il ruolo baricentrico della Calabria nel Mediterranea».

POLITICA ESTERA CALABRESE E se alla Russia fa gola un affaccio logistico sullo scenario politico più caldo degli ultimi anni, anche alla Calabria – evidenzia il sottosegretario – conviene (e molto, ribadisce) una politica di amicizia e cooperazione con la Federazione. «Gioia – ha continuato Minniti – è una risorsa per tutta l’Italia, è una grande questione nazionale. In questo scenario la connessione con l’area integrata dello Stretto è elemento chiave. In Calabria la partita vera è far crescere il livello della produzione partendo da vocazioni naturali come l’agroalimentare. La Calabria dovrebbe avere in qualche modo una sorta di “politica estera”, attraverso sistema universitario capace di sviluppare relazioni anche in ambito commerciale. Il turismo è la seconda questione cruciale. I Bronzi sono un esempio di rilevanza mondiale». In sintesi, la Calabria è il jolly di Minniti al tavolo della politica internazionale. «L’idea di avere un’offerta calabrese per un mercato importante come quello russo può essere un fattore dirompente sul fronte economico e sul versante della cooperazione e della sicurezza». L’importante è che nessuno faccia saltare il tavolo. 

 Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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