Estorsioni a Rende, il racconto di Marsico e Piromallo

COSENZA Alle battute finali il processo “Vulpes”, il procedimento scaturito da un’operazione della Dda di Catanzaro che ha fatto luce su un una serie di estorsioni commesse ai danni di imprenditori e commercianti rendesi, in cui sarebbero coinvolti presunti esponenti dei clan del Cosentino.«Non sono mai andato con Patitucci da Chiappetta a chiedere il pizzo». Lo ha riferito, nell’aula 9 del Tribunale di Cosenza, Mario Piromallo sentito questa mattina come testimone.
Sul banco degli imputati ci sono Francesco Patitucci e Simone Ferrise, gli unici che hanno scelto il rito ordinario. Le altre persone finite nell’inchiesta sono state già giudicate in abbreviato. Tra queste lo stesso Piromallo e Walter Gianluca Marsico, anche lui sentito questa mattina. Piromallo e Marsico – come entrambi hanno precisato al collegio presieduto dal giudice Enrico Di Dedda – sono stati assolti. Mario Piromallo ha precisato di non essersi recato con Patitucci (uno degli imputati) a chiedere una somma di denaro come estorsione a Chiappetta, il commerciante rendese vittima del racket che denunciò gli episodi estorsivi. Marsico, invece, ha detto di non ricordare se si è mai recato da Chiappetta a chiedere del denaro. Il processo è stato rinviato al prossimo 10 marzo quando si svolgerà la requisitoria del pubblico ministero.

Mirella Molinaro
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