CATANZARO Il presidente della Regione Mario Oliverio ha incontrato, nella sede della “Cittadella”, i sindaci dell’Alto Tirreno cosentino per discutere della questione legata all’ospedale di Praia e della necessità di garantire servizi sanitari efficienti sul territorio.
«I sindaci – informa una nota dell’Ufficio stampa della giunta – hanno espresso al presidente le proprie preoccupazioni circa la difficile situazione dell’Alto Tirreno cosentino, territorio sul quale è necessario garantire servizi sanitari adeguati per cittadini e turisti che, in particolare nel corso della stagione estiva, sono presenti nell’intera zona. I sindaci presenti hanno auspicato un percorso finalizzato, innanzitutto, alla creazione di una struttura ospedaliera capace di garantire un buon Pronto soccorso e servizi di diagnostica e di medicina generale, capaci di affrontare le emergenze/urgenze e garantire le prestazioni di base ed i servizi di prevenzione. Secondo i sindaci, inoltre, la riapertura dell’ospedale di Praia sarebbe necessaria anche perché essendo una zona “di confine” i cittadini, per le cure, si vedono costretti ad andare fuori regione, particolarmente in Basilicata».
«In Calabria il sistema sanitario vive una situazione di grave difficoltà – ha affermato Oliverio – e oggi stiamo discutendo di servizi di fondamentale importanza per la nostra regione. Nel 2010 fu chiesto dall’allora presidente della Regione il commissariamento della sanità, nella convinzione di semplificare ed agevolare la situazione. Ma da allora ad oggi non è stato realizzato alcun obiettivo in termini di riqualificazione dei servizi e per evitare la mobilità sanitaria. Anzi, con la gestione commissariale, sono scattati una serie di vincoli e la Calabria ha subito un depotenziamento dei servizi ospedalieri e territoriali. Nelle settimane scorse – ha detto ancora il presidente – ho sottolineato alla Lorenzin l’insostenibilità della situazione e la necessità della rinegoziazione del piano di rientro. Mercoledì parteciperò a un incontro al ministero della Salute, nel quale ribadirò l’urgenza di rinegoziare il piano. I vincoli devono essere rivisti. In particolare bisogna affrontare il problema del blocco del turnover, al fine di consentire il potenziamento del personale medico e infermieristico per garantire i servizi necessari e bloccare la mobilità passiva. È un dato di fatto che la chiusura degli ospedali di Praia a Mare e di Trebisacce ha prodotto un incremento della mobilità sanitaria. In queste aree disagiate bisogna garantire servizi ospedalieri capaci di corrispondere alle esigenze urgenze e di garantire le cure primarie e la prevenzione».
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