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Bocciate le istituzioni calabresi

CATANZARO In Calabria la qualità della pubblica amministrazione è e rimane ai minimi. Lo rileva lo studio “Measuring Institutional Quality in Italy” curato da Annamaria Nifo e Gaetano Vecchione e p…

Pubblicato il: 13/01/2016 – 14:38
Bocciate le istituzioni calabresi

CATANZARO In Calabria la qualità della pubblica amministrazione è e rimane ai minimi. Lo rileva lo studio “Measuring Institutional Quality in Italy” curato da Annamaria Nifo e Gaetano Vecchione e pubblicato sulla “Rivista economica del Mezzogiorno”, trimestrale della Svimez edito da Il Mulino. Lo studio analizza le performance di regioni e province italiane negli anni 2004-2012 sulla base dell’Iqi (Institutional Quality Index).
Secondo l’indagine, effettuata nell’arco di 12 anni, la prima regione meridionale si trova solo al 12/mo posto su 20, ed è l’Abruzzo, con un valore di 0,6, seguito dalla Liguria con 0,58. Di seguito Puglia (0,47), Basilicata (0,45), Sardegna (0,38), Molise (0,34), Campania (0,32). In coda Sicilia (0,24) e Calabria (0,14). “Per ridurre il divario Nord/Sud – rileva Svimez –in questo ambito servono interventi di riforma della pubblica amministrazione più forti per il Sud, per colmare i divari nei diritti di cittadinanza. Il processo di supporto può avere impulso anche dai fondi Ue 2014/2020».
L’IQI, l’indice realizzato nello studio Svimez raccoglie 24 parametri riferiti a partecipazione, efficacia dell’azione di governo, qualità della regolamentazione, certezza del diritto, corruzione. Ne deriva un indice sintetico compreso tra 0 e 1 che conferma la presenza di un forte gap tra le regioni del Centro-Nord (che hanno valori compresi tra 1 e 0,7/0,6) ai primi posti e le regioni del Sud agli ultimi (con valori compresi tra 0,4 e 0). In particolare per quanto riguarda le istituzioni esaminate per provincia nel 2004 sono tutte toscane le province ai primi posti della classifica: Firenze raggiunge il massimo valore (1), seguita da Pisa (0,98), Siena (0,89), Livorno e Lucca (0,87), Prato (0,84), Arezzo (0,83). La provincia di Trieste risulta al terzo posto (0,95), la lombarda Varese al quinto (0,88). Le prime province del Mezzogiorno che si trovano sono Chieti e Teramo (0,66) al 52 esimo posto, poi L’Aquila al 59 esimo (0,62) e Pescara al 62 esimo (0,59). Con 0,52 Bari si colloca al 68 esimo posto. Gli ultimi trenta posti sono occupati da province meridionali, da Lecce al 72 esimo con 0,46 a Vibo Valentia e Crotone (in fondo alla classifica), passando per Palermo e Caltanissetta (0,23 e 0,18). Nel 2012 nella top ten trovia
mo sempre province toscane: Firenze mantiene il primo posto con il massimo valore (1), seguita da Livorno (0,98) che scalza Pisa e Siena (0,87). Trento sale da 27esima a quinta. Quanto alle province del Mezzogiorno, oltre alle ottime performance di Teramo e Chieti, pressoché invariata è la posizione di Pescara (dal 62 esimo al 63 esimo posto), mentre L’Aquila perde cinque posizioni e arriva al 66esimo posto con un valore di 0,6. Si concentrano nelle ultime trenta posizioni tutte le province meridionali. In coda con valori prossimi allo 0 Caltanissetta, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Catanzaro e Crotone.

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