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Catanzaro, la differenziata è un flop

CATANZARO La rivoluzione, si sa, è caos e quando di mezzo ci sono i rifiuti c’è poco da stare allegri. La raccolta differenziata che a Catanzaro era stata presentata in pompa magna appunto com…

Pubblicato il: 13/01/2016 – 13:35
Catanzaro, la differenziata è un flop

CATANZARO La rivoluzione, si sa, è caos e quando di mezzo ci sono i rifiuti c’è poco da stare allegri. La raccolta differenziata che a Catanzaro era stata presentata in pompa magna appunto come «una rivoluzione nella gestione dei rifiuti», sta arrancando. Nella conferenza stampa inaugurale dello scorso 15 dicembre, il sindaco Sergio Abramo, assieme ai vertici nazionale di Legambiente e Conai e della Sieco, la ditta vincitrice della gara d’appalto per la gestione del servizio, avevano annunciato che l’avvio della differenziata sarebbe potuto avvenire già entro la fine di dicembre. Qualche ritardo, complici le festività natalizie, hanno indotto l’amministrazione comunale a fissare lo start per domenica 10 gennaio, ma per rispettare i tempi i cittadini del centro storico (la prima delle cinque zone della città in cui è partita la differenziata) sono stati costretti a lunghe file per ricevere il kit di contenitori necessario alla raccolta. Come se non bastasse, quasi tutte le attività commerciali del centro storico e un gran numero di utenti privati non hanno ancora ricevuto a domicilio il kit, tanto che lunghe file si registrano ancora oggi presso il centro di distribuzione della Sieco, sito all’interno di un capannone di viale Isonzo. La struttura è situata ben distante dal centro storico, nel quartiere tristemente noto per vicende di droga e violenza correlate alla presenza dei rom che da decenni vivono in quell’area. Le perplessità sulla bontà della decisione di ubicare proprio lì il quartier generale della Sieco, poi, aumentano sapendo che la proprietà del capannone in affitto è riconducibile ad un consigliere comunale di maggioranza.
I disservizi di questi primi giorni di raccolta differenziata non si fermano però alla mancata distribuzione dei kit: anche la raccolta in sé tarda ad entrare in funzione con puntualità. Se da una parte sono stati infatti rimossi tutti i cassonetti dei rifiuti per le strade, ora si registra la presenza, pressoché continua, per le strade dei tanti piccoli contenitori degli utenti che vengono raccolti con ritardi anche prossimi alle 24 ore rispetto a quanto indicato sulle istruzioni comunicate dal Comune.
Le implicazioni di tali ritardi sono evidenti: oltre al duro colpo al decoro urbano proprio nella zona centrale della città, non sono rari i casi di inciviltà da parte di chi non ha ancora ricevuto il kit e decide di gettare il vecchio sacchetto dove capita. Nel resto della città, invece, proprio perché il centro richiede particolare attenzione, ci sono zone in cui i rifiuti non ancora differenziati non vengono raccolti con la cadenza normale.
Alcune perplessità, poi, gli utenti le riferiscono in merito al sistema di tracciabilità dei rifiuti: ogni utente è infatti identificato da un codice che permette di risalire a lui qualora commettesse qualche violazione nel conferimento dei rifiuti. La logica, pertanto, indurrebbe a pensare che tale codice sia stampato o possa essere applicato con delle etichette adesive su ogni singolo sacchetto, invece il codice è stampato sul contenitore da esposizione, quello cioè che rimane per svariate ore per strada. Facile pensare che chiunque possa inserire nel contenitore di un altro utente un rifiuto “errato” facendo così ricadere la responsabilità lontano da sé.
Ma le ombre non finiscono qui: qualche giorno dopo la presentazione della raccolta differenziata, due consiglieri comunali d’opposizione, Vincenzo Capellupo (Pd) e Antonio Giglio (Psi), hanno presentato un’interrogazione al sindaco Abramo e una richiesta di accesso agli atti per conoscere i motivi per cui il Comune, da luglio scorso, elargisca alla Sieco la somma di 800mila euro, pattuita nel bando per il servizio a regime nonostante il servizio sia appena iniziato e con grossi disservizi. L’istanza dei consiglieri è finita anche alla Corte dei Conti che sarà quindi chiamata a valutare eventuali irregolarità contabili o danni erariali.
Per cercare di dare una mano ai cittadini, altre al numero verde della Sieco (finalmente attivo dopo giorni di disservizio), si è attivato il circolo Pd “Lauria”, del centro storico catanzarese, dando vita ad un punto di ascolto dove chiunque può segnalare disservizi o ricevere informazioni più dettagliate in merito al corretto conferimento dei rifiuti.

ale. tar.

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