LAMEZIA TERME Sono 25 i medici ospedalieri messi sotto inchiesta per la morte di una donna di 39 anni in seguito ad un aborto volontario. La magistratura ha effettuato anche due incidenti probatori per fare luce sull’ennesimo caso di malasanità che, in questo caso, scaturisce da ben cinque diverse diagnosi fatte nei confronti della donna. Il decesso di quest’ultima si è verificato nel dicembre del 2012, ovvero poche settimane dopo il ricovero per un aborto volontario e il successivo intervento. La prima diagnosi di broncopolmonite bilaterale fulminante si rivelerà sbagliata mentre nell’esposto presentato dai familiari della vittima, si avanza l’ipotesi di un’infezione causata dall’intervento per l’aborto. Proprio da qui parte l’inchiesta della magistratura che vuole capire se a la morte della donna sia da addebitare all’aborto o ad altre cause. Per ricostruire la vicenda opererà anche un collegio di periti medico legali coadiuvati da docenti delle università di Catanzaro e Roma.
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