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Fondi "ballerini" alla Provincia di Reggio

REGGIO CALABRIA L’immaginazione al potere. Lo slogan, tanto in voga negli anni della contestazione sessantottina, potrebbe aver trovato casa nelle stanze della Provincia di Reggio Calabria. Almeno …

Pubblicato il: 14/01/2016 – 13:05
Fondi "ballerini" alla Provincia di Reggio

REGGIO CALABRIA L’immaginazione al potere. Lo slogan, tanto in voga negli anni della contestazione sessantottina, potrebbe aver trovato casa nelle stanze della Provincia di Reggio Calabria. Almeno a giudicare da due delibere approvate a fine anno dall’esecutivo presieduto da Giuseppe Raffa che affidano oltre 234mila euro a due associazioni per svolgere un’attività decisamente diversa da quella contemplata dal capitolo di spesa previsto nel bilancio dell’ente dalla quale le risorse sono state attinte. E con un’aggravante, quelle somme erano la base d’asta di un bando di gara che, dopo due tentativi andati a vuoto, alla fine non è stato espletato.
Ma l’elenco delle anomalie presenti nelle due delibere – gemelle – non si arresta qui. Perché a uno storno di fondi di dubbia opportunità si somma la presentazione di due progetti praticamente fotocopia presentati e finanziati dall’amministrazione provinciale da altrettante associazioni no profit: una di Fermo e l’altra della città dello Stretto. Decisioni giustificate con la stessa motivazione: non bisogna perdere il finanziamento.

LA GARA NON SI FA, E SI PROCEDERE PER AFFIDAMENTO DIRETTO E così pur di non perdere i soldi si è scelto di utilizzare le risorse con i primi due progetti che sono finiti sotto l’attenzione dell’esecutivo Raffa. A prescindere dallo scopo per il quale la somma era stata prima prevista dalla stessa amministrazione e poi strenuamente difesa. E delle procedure di finanziamento adottate. Si tratta di quanto deciso nell’ormai lontano 2013, quando con delibera numero 209 del 21 ottobre, la giunta aveva stabilito di finanziare le iniziative per qualificare il lavoro degli assistenti familiari. Proprio a questo scopo, la Provincia di Reggio aveva avviato procedure di gara, con esiti negativi: un primo tentativo, infatti, era andato deserto e il secondo è risultato “sospeso”. Ma, si sa, quando in ballo ci sono soldi, le procedure devono essere accelerate. Motivo per il quale, come si legge nelle stesse premesse della delibera, si decide «mantenere l’impegno numero 6056 del 2013 dell’importo di euro 234.232,89, pena la perdita del finanziamento ed assegnare la somma di euro 134.232,89 per il progetto tematico presentato dall’associazione culturale Yume e la somma di euro 100.000 per il progetto presentato dall’associazione Ascom Industria». Per cui da una procedura di gara si passa all’affidamento diretto, in barba alle normative comunitarie e nazionali in merito.

I SOLDI DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI AL PERSONALE PROVINCIALE Ma è nelle motivazioni che caratterizzano la decisione del cambio di procedure che l’esecutivo provinciale da prova di “fantasia” al potere. Visto che i due progetti direttamente finanziati sarebbero «afferenti attività analoghe e affini al finanziamento “Formazione ed accompagnamento assistenti familiari”». Peccato che a leggere i due progetti, seppur presentati in tempi diversi del tutto fotocopia l’uno dell’altro, poco o nulla hanno a che vedere con la qualificazione degli assistenti familiari. A meno di non considerare tali anche gli agenti della polizia provinciale reggina e il personale del settore economico dello stesso ente. E inoltre nell’oggetto stesso delle due iniziative – tra l’altro identiche – si fa riferimento esplicito a un «Progetto tematico settoriale per la gestione dei programmi e dei progetti». In altre parole una sorta di assistenza tecnica al personale provinciale per espletare quelle attività che normalmente dovrebbero svolgere: le funzioni amministrative-contabili. Per cui con i soldi che sarebbero dovuti servire a sostenere gli assistenti familiari si è scelto di qualificare personale, tra l’altro in via di dismissione per l’avvio della fase di passaggio, prevista per quest’anno, dalla Provincia alla città Metropolitana. Ma quando si è seguaci di Herbert Marcuse, per il potere ogni strada può divenire percorribile.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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