CATANZARO Le posizioni, così vuole la dialettica politica, non potrebbero essere più distanti. Da una parte Dalila Nesci, parlamentare del Movimento 5 Stelle; dall’altra Ernesto Magorno, deputato del Pd e segretario regionale dem. L’incontro tra il governatore Oliverio e il ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin al centro della tenzone. La decisione di aprire un tavolo per rinegoziare il Piano di rientro è un comodo alibi per il presidente della giunta secondo Nesci. È, invece, un grande passo in avanti per Magorno.
NESCI: «OLIVERIO CERCA ALIBI» «Il presidente Oliverio recita a soggetto, rispetto alla gestione della sanità calabrese e alla necessità di uscire dal commissariamento». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, in relazione al recente incontro del governatore della Calabria, Mario Oliverio, con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, a margine della Conferenza Stato-Regioni. «Gli avevo scritto – aggiunge la parlamentare 5 stelle – come far cessare il commissariamento nella sanità, illegittimo e gravemente dannoso per i calabresi. Basta presentare un programma operativo, riprendendo quello della struttura commissariale, già approvato, e modificarlo appena; per esempio prevedendo la riapertura degli ospedali di Trebisacce e Praia a Mare. Delle due l’una: Oliverio non è in grado di presentare un nuovo programma oppure non vuole, perché gli fa comodo prendersela a vita con Scura ed evitare l’assunzione delle responsabilità che gli competono, per cui è stato votato». «Il Pd – incalza la parlamentare – prosegue nella farsa, grottesca quanto evidente. Finora la Leopolda della sanità calabrese non ha prodotto nulla. Dal canto suo, Oliverio aveva annunciato la stesura di un nuovo programma operativo, con un assemblearismo da vecchio Pcus, cioè assieme ai direttori generali, ai dirigenti del dipartimento, a esperti vari e, manca poco, a Stalin, Ceausescu e magari Checco Zalone». «Era una balla clamorosa, dato che per scrivere un nuovo programma – conclude Nesci – non serve una corazzata Potëmkin, ma la volontà di cacciare i commissari Scura e Urbani, diventati un alibi per il governatore della Calabria, che ha promesso la luna ma sa di non poter accontentare nessuno, in quanto succube dei voleri e affari di Renzi, Lotti e Lorenzin, tipo Kpmg».
MAGORNO: «RIMODULAZIONE È POSITIVA» «La notizia relativa alla rimodulazione del piano di rientro al debito sanitario è molto positiva. Il tavolo specifico che sarà convocato con questo scopo avrà l’opportunità di trattare in maniera risolutiva criticità e aspetti importanti di un settore nevralgico della Calabria con il contributo fondamentale della politica». È quanto afferma il segretario regionale del Partito democratico calabrese, Ernesto Magorno, in merito all’incontro romano tra il presidente della Regione Mario Oliverio e il ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin, che ha deciso di accogliere la richiesta presentata in merito alla rimodulazione. «Nonostante sette anni di commissariamento, la situazione del sistema sanitario calabrese è sempre drammatica – afferma ancora Magorno -. La Calabria resta tra le regioni non in linea agli standard dei livelli essenziali di assistenza, così come è costante l’incremento del ricorso alla mobilità passiva. Un prezzo troppo caro pagato dai calabresi in termini di sofferenza e dispendio economico. È il momento di intervenire in maniera incisiva».
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