CATANZARO «La legge urbanistica regionale – afferma il consigliere regionale Mimmo Tallini – va riscritta. Così non va. E non siamo solo io e il collega Fausto Orsomarso a dirlo. Lo dicono gli Ordini professionali e, cosa molto significativa, anche i docenti e ricercatori del dipartimento di Ingegneria dell’Università della Calabria, bocciando clamorosamente l’operato del loro collega, l’assessore Franco Rossi. Lo dicono, ormai sempre più numerosi, i sindaci della Calabria che intravedono il rischio che non si affrontino adeguatamente i problemi della gestione del territorio. Lo dicono gli imprenditori delle costruzioni, principale “industria” e fonte di reddito e occupazione, che paventano un’ingiustificata paralisi del settore. Rispetto a questo quadro di contestazione della legge, stupisce, e non poco, il silenzio di Confindustria regionale e delle sue articolazioni provinciali che sembrano distaccate rispetto a un problema che investe direttamente i comparti produttivi. In altre parole, la nuova legge urbanistica lascia aperte tutte le questioni e non affronta con decisione quella principale: una nuova ed efficace politica di rigenerazione urbana che produca una migliore qualità della vita e, nello stesso tempo, possa dare respiro a un comparto delle costruzioni sempre più specializzato nel recupero e nella rigenerazione. C’è bisogno di riscrivere la legge e, per farlo, occorre concertare realmente con tutti i soggetti che possono e debbono dare un contributo. Mi riferisco al sistema degli enti territoriali – Comuni e Province -, agli Ordini professionali degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, dei geometri, alle università, alle categorie produttive. Il presidente Oliverio ha dimostrato, anche in questa delicata occasione, di essere allergico a ogni forma di consultazione e confronto. Tutto ciò sta producendo guasti inenarrabili alla Calabria in tutti i settori. Improvvisazione, superficialità, arroganza sono i segni distintivi di una giunta regionale sempre più incapace non dico di risolvere, ma quantomeno di affrontare i problemi della nostra terra. Comincino Oliverio e l’assessore Rossi a fare un bagno di umiltà, lavorando subito a una riscrittura seria della legge urbanistica, dopo un serrato e reale confronto con gli attori principali».
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